Elena Cattaneo – Tre inediti

cattaneoElena Cattaneo è nata a Milano nel 1971. Dopo la Laurea in Lingue e Letterature Straniere presso lo IULM di Milano,  si è specializzata in studi di traduzione in Inghilterra, allo UMIST di Manchester. Suoi componimenti poetici sono apparsi in riviste di settore e siti web di scrittura poetica. La sua silloge Il Dolore un Verso Dopo (Puntoacapo editrice, 2016, postfazione di Ivan Fedeli) è stata Opera Finalista con Attestato di Merito al Premio Alda Merini di Brunate (2017) e Segnalata al Premio Ponte di Legno Poesia (2017). Elena Cattaneo
Tre inediti

Non dobbiamo perdere nulla,
dicevi.
E allora teniamo i sassi stretti,
al petto.
Dondolo in bilico, occhi enormi,
polsi sfaldati, respiro a stento.

Nessuno deve perdere.
T’inganni.
C’è il banco che vince.
Nessuna devota mistica ci salverà.
Non è dato sicuro azzardo o tempesta cauta.
Questa luna grande muove l’acqua,
mostra ogni ruga-gonfiore-omicidio.

Rendimi dea e ti farò un ghigno.
Abbracciami e modella
le tue braccia nodose sulla mia matrice,
rendimi umana e io resterò.

Stai lì a mangiare gradini
e scendi veloce come un gatto
d’asfalto.
T’inseguirei, se solo la porta a vetri s’aprisse.
Se solo fosse una porta.

*

Lo sciamano è fuggito in un battito.
Mi ha sfiorato la nuca ispezionando il ventre,
          e oltre.
A labbra spalancate, senza parole, ho detto dell’amore.

Resta, sussurravo. Sto zitta, sto ferma.
Resta, piangevo. Mischiamo fango, intrecciamo un sogno di briciole.
Resta, imploravo. Voglio solo le tue mani a coppa.

Sono acqua.
Bevi, lava il viso, immergi la solitudine, affoga il rancore.

Si disperderanno rivoli lenti.
Come serpe di bosco me ne andrò.

In una negazione principia la costruzione del vincolo.
Nell’assenza della parola diventiamo le nostre ferite.

*

Di porte girevoli sono fatte certe vite.
Stanze diverse, unico cubicolo.
Non si esce, non si entra.
Rapiti sulla giostra dell’esibita nudità.

Scioglievi aquiloni sul fiume,
passando ne ho notato i colori.
Avevo una carezza da darti, un bacio per ogni ritorno.

Nell’incavo del seno ho nascosto quel poco del tuo tanto male.
Resto in veglia del bimbo rotto e muto,
intrappolato per sempre nel tuo occhio sinistro.

Benedetto sia chi si inginocchia davanti a se stesso.


Fotografia di proprietà dell’autore.