Edward Hoornaert – Inediti

Edward Hoornaert (1981) ha studiato lingua e letteratura francese e italiana presso l’università cattolica di Lovanio (KULeuven) e lavora adesso come professore di francese e italiano ad Ostenda e a Roeselare. Ha pubblicato in varie riviste letterarie e le sue poesie sono apparse anche in varie
antologie. Nel 2016, la sua prima raccolta “Noi stranieri” è stata pubblicata dalla casa editrice olandese Kleinood & Grootzeer. La sua seconda raccolta dovrebbe apparire verso la fine di 2023. Edward è anche fondatore di 1P2, un progetto di poesia che mira a dare nuova vita all’epigramma. È
l’ispiratore del collettivo di poesia Obsidiaan e fa parte della redazione della rivista di poesia online Roer. In luglio 2021, è stato eletto poeta della città di Roeselare, per un periodo di due anni. Fin dall’anno scorso ci organizza ogni anno un festival di poesia internazionale.

*

FOSSIEL

iemand zal mij vinden, denken dat ik niet anders kon
dan ingesloten blijven liggen, het lichaam
hechten aan de lagen rondom mij

hij zal voorover buigen en begrijpen
dat een jaar nooit lang genoeg kan zijn
om te verharden tot een figuur van steen

dat ik moet leren hoe terug te keren
de dag aan het geluid van golven op te hangen
het zout van zee op het balkon te winnen
de namen van de aangemeerde boten in het geheugen te verankeren

hij zal mijn vlees de ruimte geven om tot eelt te groeien
mijn vingernagels laten krassen in de zachte tafel die zijn rug is

hij zal ons de afstand wijzen tot elk volgende moment
waarop een mens, een voorwerp ons een plaats toekent

hij zal mijn hand begraven in het vensterglas
daar zal het uithouwen beginnen

*

FOSSILE

qualcuno mi troverà, penserà che non ho avuto
altra scelta che di stare racchiuso e fermo
di attaccare il corpo agli strati intorno a me

si chinerà e capirà che un anno
non può mai essere abbastanza lungo
per indurirsi in una figura di pietra

che devo imparare a tornare
appendere il giorno al suono delle onde
raccogliere il sale del mare sul balcone
imprimere nella memoria i nomi delle barche ormeggiate

alla mia carne darà lo spazio per crescere in calli
lascierà che le mie unghie graffino il morbido tavolo
che è la sua schiena

ci mostrerà la distanza fino ad ogni prossimo momento
in cui una persona, un oggetto ci assegna un posto

seppellirà la mia mano nel vetro della finestra
lì inizierà l’intaglio

*

Uitkomst

We slapen tot we het ritme vinden maar het ritme
vinden we nooit. De hartslag houdt ons hoofd wakker.
Maakt geen geluid. Het is wachten tot de volgende ochtend

op een rilling van de huid, de verkeerde voet uit bed.
We zijn vergeten hoe de dag feilloos te beginnen.
Hoe onze woorden bij het ontbijt aan elkaar te rijgen.

We zwaaien kinderen na, werpen een wal op voor ons huis.
Zetten elkaar binnen met zachte hand gevangen.

Geloven rotsvast: hier komen we sterker uit.

*

Esito

Dormiamo finché non troviamo il ritmo, ma il ritmo
non lo troviamo mai. Il battito del cuore tiene sveglia la testa.
Non fa alcun suono. Si aspetta fino alla mattina seguente

per un brivido di pelle, il piede sbagliato dal letto.
Abbiamo dimenticato come iniziare il giorno senza problemi.
Come mettere assieme le nostre parole a colazione.

Salutiamo i bambini, costruiamo una barriera davanti a casa nostra.
Ci imprigioniamo dentro l’uno l’altro con la mano dolce.

Crediamo fermamente: di questo ne usciremo più forti.

*

Vrij spel

van muren ken je de voegen die niet willen wijken
het wegsterven van uitgebloeide klanken

onder het dak groeit het gat waar je
door moet en kleuren hun vorm krijgen

in je hoofd ritselen varens, slingeren
agaves hun bloemstengels de hoogte in

ontrollen zich zandlijn en golfslag
woelt onvermoeibaar het water

stijgt muziek uit een gloed van
gedachten op als witte rook

 

*

Libero sfogo

di muri conosci i giunti che non cedono
lo spegnersi dei suoni sbiaditi

sotto il tetto cresce il buco che tu
attraversi mentre i colori prendono forma

nella testa frusciano le felci, le agavi
sollevano i loro steli floreali in aria

la linea della sabbia e le onde si srotolano
l’acqua si agita instancabilmente

la musica sorge da un bagliore di
pensieri come fumo bianco