Edoardo Occhionero – Inediti

OCCHIONEROEdoardo Occhionero nasce a Carate Brianza nel 1997. In seguito alla maturità classica si trasferisce a Bologna dove attualmente studia giapponese e portoghese presso la Scuola di Lingue e Letterature, Traduzione e Interpretazione dell’Alma Mater Studiorum. Nella stessa città, frequenta il Centro di Poesia contemporanea dell’università. Sue poesie pubblicate nell’antologia del Premio Internazionale di Poesia Città di Monza 2016 (XVIII Edizione). Nel 2019 vince il Premio Elena Violani Landi per la sezione “Inediti”.

Edoardo Occhionero
Inediti

*

Ristretta nel maglione, due fosse dove tiene gli occhi.
La dentiera non si adegua alle gengive, la lingua molle e aperta.
«È cambiata ancora», ma riconoscibile dal naso
nei vasi sanguigni, nell’alzarsi lento e macchinoso.
L’orrore del quasi inverno sulle mani.

Parto dai mesi, il cielo a cui mi sono affacciato
dettando agli alberi che sono stato lì
una faccia verticale su tante cose.

*

Il sabato pomeriggio il papà portava l’erba tagliata in discarica,
fotogrammi di tubi catodici incagliati al sole, i mobili precipitati.

Là dietro, dalla curva della chiesa inizia la strada ecologica
verso il fiume farla a piedi scende male.
Il naso ammucchia gli odori, l’idea che qui siano ancora gli anni
degli ingombri industriali, l’acqua raggrumata in una sola riva.

Il tempo che ho guardato alzare e abbassare le canne da pesca
una lenza cucita alla bocca, penso con quale coraggio
hanno mangiato questi pesci.

*

Perimetrare ciò che ora resta del viso: ha passato l’orto
con l’aratro a due ruote, a volte senza niente ai piedi
per sentire la crosta rivoltarsi. L’impegno è stato fare
gli angoli senza uscire, i gomiti caricati dalle oscillazioni,
gli spasmi che la mandibola tratteneva.


Fotografia di Riccardo Frolloni.