Sono giornate dal dolce incedere
È la poesia
che perdesti per strada
A corpo morto, viaggiare leggeri
Sulla veranda
Quel primo sole
Fortifica lo sguardo marmoreo
Stasera, al rientro
La voglia di chiudere
Fuori la plenitudine, dalla tua porta
Come nei giorni migliori
Collane di mare, io e te
La cena è mia, ma prima l’amore
Sciogli la treccia
Quel gelo interiore
Di un piccolo inverno nel piano
La pelle racconta
Le tue quarantene
Sai di chi sei, e palpiti, aurore