Dall’alto di questo pianeta
osservo continenti
scontrarsi,
intere placche tettoniche
disintegrarsi
nell’indistinta marea cosmica
dell’eterno;
fiumi sottili d’acqua
trafiggono la terra
spaccando la superficie
per poi espandersi
in ramificazioni sulfuree
che si abbracciano nel vuoto
dell’esistenza.
La calma indistinta
delle correnti invisibili
ci intorpidisce i sensi
portando a compimento le nostre intenzioni
e forse spazio è solo un nome,
una scusa per parlare d’amore.