© Fotografia di Francesco Francaviglia

Daìta Martinez – Inediti

Daìta Martinez, palermitana, ha pubblicato con LietoColle (dietro l’una), 2011, segnalata alla V Edizione del Premio Nazionale di Poesia “Maria Marino”, e nel 2013 la bottega di via alloro.  Vincitrice – sezione dialetto – del 7° Concorso Nazionale di Poesia Città di Chiaramonte Gulfi, è stata finalista, per l’inedito in dialetto, della 44° edizione del Premio Internazionale di Poesia Città di Marineo. Inserita nell’Almanacco di poesia italiana al femminile “Secolo Donna 2018”, edizioni Macabor, nel 2019 ha pubblicato la finestra dei mirtilli, suite poetica scritta a quattro mani con il poeta comisano Fernando Lena, Edizioni Salarchi Immagini, il rumore del latte, Spazio Cultura Edizioni, e nutrica, LietoColle. È vincitrice del Premio Macabor 2019 – sezione raccolta inedita di poesia – con pubblicazione, ‘a varca di zagara in dialetto siciliano. È presente in Anni di Poesia di Elio Grasso, puntoacapo Editrice, 2020. È stata finalista – sezione raccolta inedita – della 34° edizione del Premio Lorenzo Montano. Nel 2021 ha pubblicato Liturgia dell’acqua, Anterem Edizioni, e Le madri, raccolta di haiku accompagnati dalle acqueforti di Vincenzo Piazza, Edizioni dell’Angelo.

 

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per un dopo che
s’addormenta e canta di
tutti gli inni il silenzio della
sete planato nell’inciso d’un
grembo bambino s’incatena
l’alba del frutteto

e una calendula si
ritorna ripiana al comodino la
vicenda ai campi sparpagliati
tra i capelli le nude ciabatte di
marzapane i grammi del vaso
di santo stefano dentro pesati
lo spacco del mare e tu a dire
vestiti nel canto di una madre

una lucciola striata
d’inverno non sa il pianto
truciolato nella sporta
dell’altare spezzato
l’attimo prima
a tutte quelle volte
beatificate nella trappola
del giardino il cenno rinfuso

del viso accaldato  dopo tutta l’arringa
del fiume selvaggio girotondo del sole
dormiente in una scheggia il cuore s’è
il contrasto s’affatica si siede e ci tace

 

*

 

cade lieve l’alba di maggio
e ha odore di pane  il vento
che  piano  sale dai sogni e
tu padre che sogni   sorridi
per un bacio   sussurrato di
nascosto   da una figlia che
crede  farti cielo nella casa

 

*

 

 

s’addormenta  la bocca  della luna  sulla
spalla dell’aurora   un tremito ha lieve il
mattino   dalla guancia del silenzio  orla
il tempo e il suo mistero com’è di Dio il
roseto  nascosto  nel nido   della pioggia

 

 

© Fotografia di Francesco Francaviglia