da Atelier 87 – “Angèle Paoli – L’ossimoro della realtà” (introduzione e traduzione di Giuliano Ladolfi)

PAOLI ANGèLE   A87

 

da Atelier 87
Il nome o il verso?

Angèle Paoli – L’ossimoro della realtà
introduzione e traduzione di Giuliano Ladolfi
(estratto)

     I testi che presentiamo vivono di un esaltante sfolgorio dei sensi: il ritmo, la musicalità, i silenzi, i colori, il buio, il percettibile, l’impercettibile, si alternano, concordano, discordano, si fondono, si disuniscono, si accordano, stridono, si amano, si odiano, riproducendo quell’ossimoro della realtà che rende cogente e nello stesso tempo misterioso e impossibile ogni risposta razionale ai grandi quesiti esistenziali. Il bene e il male, la gioia e la sofferenza, il senso e l’assurdità, la bellezza e la banalità trovano qui una metafora talmente efficace da sfuggire a ulteriori approfondimenti. E la suggestione cattura il lettore soprattutto per la modalità di rappresentazione: all’ossessione, direi, del particolare si unisce un’ampiezza di vedute che si integra e discorda.(…)
     La poetessa sa aprire squarci di interpretazione della realtà lasciando che le cose conservino tutta la loro fisicità sia nella loro individualità sia nel loro intimo rapporto con il resto del mondo, rapporto capace di conferire contemporaneamente collocazione e identità.(…)

 

La fougère file

                    à filetta

entre le corps faufile
le fil clair de sa danse
Mouvance de l’eau
Le temps déborde
enserre dans sa longévité
l’instant soluble qui soudain s’éparpille
sous les trous d’eau
reprend son souffle
dans la durée ordinaire
étourdiment de bulles
L’après-midi tire à sa fin
quelques minutes solaires
retenues à la volée
dans la cavité d’une conque
à l’abri entre les feuilles
Les lianes s’espacent
les pas retrouvent
le sens de la marche
la main repousse les branchages
la vouivre a filé sous la roche
luisance de sa peau même couleur
d’écaille de mousse brune
Le champ d’arums frémit
gorgé d’ombre solaire.

     Fila la felce

                    a mo’ di filetta

     s’insinua nel corpo
     il filo chiaro della danza
     Movimento d’acqua
     Il tempo tracima
     racchiude nella sua longevità
     l’istante solubile che subito si sparpaglia
     sotto le pozze d’acqua
     trattiene il respiro
     nella durata ordinaria
     Stordimento di bolle
     Il pomeriggio volge al termine
     qualche minuto di sole
     trattenuto al volo
     nella cavità di una conca
     al riparo entro le foglie
     Le liane si diradano
     i passi ritrovano
     il senso della marcia
     la mano respinge le frasche
     la vuivra ha filato sotto la roccia
     lo splendore della sua pelle, stesso colore
     di guscio di schiuma oscura
     Il campo di arum freme
     inebriato dall’ombra solare.


Angèle Paoli, nata a Bastia, ha insegnato per parecchi anni letteratura francese e italiana. Vive a Cap Corse dove dirige, insieme al fotografo e architetto Guidu Antonietti di Cinarca, la rivista di poesia e di critica «Terres de femmes», fondata nel 2004, edita da Yves Thomas. Ha pubblicato diversi articoli su importanti riviste come pure diverse raccolte di poesia. Nel 2013 ha vinto il Premio europeo della criica poetica francofona “Aristote”. Tra le opere ricordiamo Le Lion des Abruzzes (Avignon, Cousu Main, 2009), Solitude des seuils (Alata, Colonna , 2016), De l’autre côté (Béziers, Petit Pois, 2013), La Montagne couronnée (Laon, La Porte, 2014), Tramonti (éditions Henry, Collection La main aux poètes, 2015), Les Feuillets de la Minotaure, Récit-poèmes (éditions de Corlevour / Terres de femmes, 2015).

Giuliano Ladolfi (1949) ha fondato e dirige l’omonima casa editrice e la rivista di poesia, critica e letteratura «Atelier». Tra le pubblicazioni poetiche ricordiamo Attestato (2005) e tra i saggi Per un’interpretazione del Decadentismo (2000), Per un nuovo Umanesimo letterario (2009) e La poesia del Novecento: dalla fuga alla ricerca della realtà in 5 volumi (2015).


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