DA ATELIER 77 – a colloquio con Giampiero Neri

NERI GIAMPIERO

 

 

ATELIER 77

 

Da Atelier 77

“La poesia è una stretta di mano, ma io ho deciso di passare alla prosa…”: colloquio con Giampiero Neri

di Alessandro Rivali

(estratto)

 

 

 

AR: Qualche consiglio per un giovane scrittore?
GN: Sono convinto che sia necessario riflettere sulle proprie esperienze, la poesia non si fa sulla poesia, ma sulla vita, suggerirei di tenersi al largo dalle apparenze rumorose, da tutto quello che colpisce alla prima occhiata, lo inviterei a leggere i classici. E di seguire il proprio istinto che ne sa certamente più di noi. È l’istinto che ci sa indicare quali sono i libri che veramente ci possono dare entusiasmo. Quell’entusiasmo di cui abbiamo bisogno per scrivere.
Se penso alle mie letture, sono state certamente anarchiche, almeno finché non ho trovato nella biblioteca di mio padre I ricordi di un entomologo del Fabre, che mi hanno aperto un orizzonte di conoscenza che non potevo neppure supporre; fu una lettura straordinaria, una vita di ricerca e di solitudine entusiasmante nella sua casa con giardino in Provenza, a Sérignan, che gli permetteva gli amati studi naturalistici. È stata una scoperta e un qualcosa che ha dato un indirizzo alla mia vita e un argomento di cui parlo ancora adesso. Gli argomenti che ci interessano profondamente non esauriscono mai il loro potenziale di contenuto. E con l’andare degli anni cambia solo la nostra prospettiva, il nostro punto di vista, ma il tema continua a coinvolgerci.
C’è stato un momento in cui anche l’incontro con Thoreau e la sua Vita nei boschi mi aveva completamente assorbito. In particolare, mi aveva colpito la sua ricerca di autonomia. Noi siamo condizionati dalle relazioni, dai rapporti di ogni tipo che ci nutrono, ma che nello stesso tempo ci condizionano. Mi colpiva il suo isolarsi. Era un uomo di pace, anche se c’erano molte forze che agivano in lui. Mi attirava il suo cercare di bastare a se stesso. Era una forma di esilio che ricordava il comportamento degli antichi eremiti, soltanto che Thoreau aveva come fine solo se stesso. Non c’era in lui un’idea più grande di ascesi. Quella lettura fu comunque una grande esperienza. Questa sua volontà di camminare in qualche modo lo apparenta alle passeggiate di Robert Walser. (…)

 

 

 

LXXXVII

La serata di poesia era ormai alla fine e il vecchio poeta aveva già guardato l’orologio. Come ogni volta, provava un senso di inutilità e insieme di inadeguatezza.
“Sono uno sconfitto” aveva detto rivolto al pubblico, dopo la lettura, ma non avrebbe saputo dire perché. Aveva proseguito con una riflessione sulla sconfitta.
Adesso era il momento dei saluti e delle strette di mano. Avrebbe chiesto a un amico com’era andata la serata, sapendo già la risposta.
Si era invece presentato un poeta, suo implacabile detrattore. “Grazie”, gli aveva detto.
Lui aveva ripetuto la sua perplessità su quegli incontri, ma l’altro ne lodava invece l’utilità per un avvicinamento più profondo a un autore, come questa volta.

 

 

 

 

Giampiero Neri è nato a Erba (Como) nel 1927 e vive a Milano. E’ poeta e critico letterario e all’unanimità considerato uno dei maggiori poeti del Secondo Novecento Italiano nonché il più in ombra dei grandi maestri, come lo definì Andrea Cortellessa. Ha pubblicato le seguenti raccolte di poesie: L’aspetto occidentale del vestito (Parma, Guanda, 1976), Liceo (ibid., 1986) e Dallo stesso luogo (Milano, Coliseum, 1992) confluite successivamente in Teatro naturale (Milano, Mondadori, 1988); Erbario con figure (Como, LietoColle, 2000) e Finale (Olgiate Comasco, Dialogolibri, 2002) sono invece parte di Armi e mestieri (Milano, Mondadori, 2004) cui seguono Paesaggi inospiti (Ibid., 2009). Molti gli studi sulla sua poesia ed i volumi pubblicati tra i quali si ricordano  Giampiero Neri. Poesie e immagini, regia di Vincenzo Pezzella (Milano, Viennepierre, 2005), Giampiero Neri. Il poeta architettonico, a cura di Pietro Berra (Olgiate Comasco, Dialogolibri, 2005) Giampiero Neri. Il mestiere del poeta, a cura di Massimiliano Martolini (Ancona, Cattedrale, 2009), la traduzione apparsa negli Stati Uniti Natural Theater: Selected Poems, 1976-2009, introduzione e a cura di Victoria Surliuga, traduzioni di Ron Banerjee (New York, Chelsea Editions, 2010) e Giampiero Neri un maestro in ombra, a cura di Alessandro Rivali (Milano, Jaca Book, 2013)
L’ultima raccolta di poesia pubblicata da Giampiero Neri è Il professor Fumagalli ed altre figure (Milano, Mondadori, 2012) ed è il volume che segna il distacco del poeta dalla poesia in favore delle prose brevi.

Tre prose sono state pubblicate in Atelier online nell’Ottobre 2014, qui

 

Fotografia dell’autore di Davide Coltro