Clara Janés – tre poesie

clara janesClara Janés (Barcelona, 1940 – figlia del famoso editore e poeta Josep Janés) ha studiato Lettere e Filosofia. È anche Maitre en lettres, all’Università di Parigi IV Sorbona, in Letteratura comparata. È poeta, prosatrice e traduttrice. Innumerevoli le altissime onorificenze conferitole, tra le quali si ricordano nel 1992 il Premio della Fondazione Tutav per la diffusione della poesia turca in Spagna, nel 1997 il Premio Nacional de Traducción per l’assieme della sua opera tradotta, nel 2000 dalla Repubblica Ceca è la Medaglia di Merito di Prima Categoria della Repubblica sino ad arrivare nel 2015 alla sua elezione come membro della Real Academia Española de la lengua. Tra le traduzioni, si segnalano anche autori quali Marguerite Duras, Nathalie Sarraute, Katherine Mansfield e William Golding. Oltre a saggi, prose e memoriali, tra le raccolte di poesía si ricordano Kampa (1986), Rosas de fuego (1996), La indetenible quietud (1998), Arcángel de sombra (1999), Los secretos del bosque (2002), Río hacia la nada (2010), Variables ocultas (2010), Orbes del sueño (2013), y ? o el jardín de las delicias (2014). La sua poesia è stata tradotta in francese, italiano, inglese, ceco, tedesco, olandese, greco, turco, portoghese, serbo-croato, islandese, ungherese, urdu, persiano e arabo.
Clara Janés

traduzioni dallo spagnolo di Valerio Nardoni

AQUEL AÑO…

                  Wong Kar-Wai

JANES 04

No pudo haber secreto
puesto que la historia
se apuntalaba en las palabras.
Sólo en el papel
cobraba vida el tacto,
y la herida
se hacía mancha roja en la página.
La carta de la suerte
era una metáfora
que marcaba el compás
de los pasos y la lluvia.
En el árbol,
a la espera de un vocablo,
el agujero, de ansia, se consumía,
y derramaba miel.

Pronto
se convirtió
en nido de avispas.

QUELL’ANNO…
                    
                     Wong Kar-Wai

Non poté esserci segreto
visto che la storia
si puntellava nelle parole.
Solo nel foglio
prendeva vita il tatto,
e la ferita
diventava una macchia rossa sulla pagina.
La carta della fortuna
era una metafora
che segnava il ritmo
dei passi e della pioggia.
Sull’albero,
in attesa di un vocabolo,
la fessura, d’ansia, si consumava,
e ne sgorgava miele.

Presto
si trasformò
in un nido di vespe.

CUERNO DE CABRA
                           Metodi Adenov

JANES 02

Prendí fuego a la casa
con todos los poemas de mi amante dentro,
y era su cuerpo lo que ardía.
Del mismo modo despellejé a su nueva amante
como a la más hermosa de las cabras.
Subí al redil respirando el aire
que corría entre los pinos.
Cogí un cencerro, emprendí el descenso
y llegué a las cascadas,
al arroyo donde un día
nos bañamos desnudos.
Y me quedé mirando el agua.
Mis ojos se mezclaban con las nubes
y el humo de la casa en llamas.
Dijo el humo:
“El amor no es ni siquiera esto
y pronto ya no será nada.”
Se cayó el techo
y se borraron por completo
los rasgos en mi cara.

CORNO DI CAPRA
                       Metodi Adenov

Detti fuoco alla casa
con tutte le poesie del mio innamorato dentro,
ed era il suo corpo quel che bruciava.
Allo stesso modo spellai la sua nuova innamorata
come la più bella delle capre.
Salii all’ovile respirando il vento
che correva tra i pini.
Presi un campanaccio, intrapresi la discesa
e arrivai alle cascate,
al ruscello dove un giorno
facemmo il bagno nudi.
E rimasi là a fissare l’acqua.
I miei occhi si confondevano con le nubi
e il fumo della casa in fiamme.
Disse il fumo:
«L’amore non è neppur questo
e presto non sarà più nulla».
Il tetto crollò
e si cancellarono del tutto
i tratti del mio viso.

IBRYS
         Kurosawa I

JANES 01

Que nadie grite mi nombre
en el pozo:
no volveré de la locura.
Todo ha estallado,
todo está manchado de sangre,
y yo no puedo dejar de limpiar ese suelo
noche y día.

No, ¡que nadie grite mi nombre!,
seguiré buscando la armonía.

Acecha el caos
y una sola baldosa limpia
aplaca mi ira.

IBRYS
        Kurosawa I

Che nessuno gridi il mio nome
dentro il pozzo:
non tornerò dalla pazzia.
Tutto è deflagrato,
tutto si è sporcato di sangue,
ed io non posso smettere di pulire quel pavimento
notte e giorno.

No, che nessuno gridi il mio nome!,
continuerò a cercare l’armonia.

Minaccia il caos
e una sola mattonella pulita
placa la mia ira.

EL IDIOTA
              Kurosawa II
JANES 03
El cuchillo
que baila en mi mano
busca él solo tu corazón,
yo no lo busco,
aunque tú
buscas el mío
con el mismo cuchillo.
Comprendo tus razones:
no me defenderé.
Me quedaré a tu lado
sin poder evitar que, al final,
sea la blanca piel de nuestra amada
la que reciba
la cuchillada.

L’IDIOTA

            Kurosawa II

Il coltello
che balla nella mia mano
lui solo cerca il tuo cuore,
io non lo cerco,
anche se tu
cerchi il mio
con lo stesso coltello.
Capisco le tue ragioni:
non mi difenderò.
Rimarrò al tuo fianco
senza poter evitare che, alla fine,
sia la bianca pelle della nostra amata
a ricevere
la coltellata.


Clara Janés (Barcelona, 1940 – figlia del famoso editore e poeta Josep Janés) ha studiato Lettere e Filosofia. È anche Maitre en lettres, all’Università di Parigi IV Sorbona, in Letteratura comparata. È poeta, prosatrice e traduttrice. Innumerevoli le altissime onorificenze conferitole, tra le quali si ricordano nel 1992 il Premio della Fondazione Tutav per la diffusione della poesia turca in Spagna, nel 1997 il Premio Nacional de Traducción per l’assieme della sua opera tradotta, nel 2000 dalla Repubblica Ceca è la Medaglia di Merito di Prima Categoria della Repubblica sino ad arrivare nel 2015 alla sua elezione come membro della Real Academia Española de la lengua. Tra le traduzioni, si segnalano anche autori quali Marguerite Duras, Nathalie Sarraute, Katherine Mansfield e William Golding. Oltre a saggi, prose e memoriali, tra le raccolte di poesía si ricordano Kampa (1986), Rosas de fuego (1996), La indetenible quietud (1998), Arcángel de sombra (1999), Los secretos del bosque (2002), Río hacia la nada (2010), Variables ocultas (2010), Orbes del sueño (2013), y ? o el jardín de las delicias (2014). La sua poesia è stata tradotta in francese, italiano, inglese, ceco, tedesco, olandese, greco, turco, portoghese, serbo-croato, islandese, ungherese, urdu, persiano e arabo.
La serie di testi qui presentati in anteprima hanno come punto nodale e di partenza i grandi maestri del cinema.

Fotografia dell’autrice tratta da Deja

Valerio Nardoni è nato a Livorno nel 1977. Critico e traduttore letterario, ha tradotto volumi in prosa e numerose raccolte di poesia spagnola. Una sua antologia dell’opera di Mario Luzi, di cui è stato collaboratore, è uscita nel 2005 con il quotidiano La Repubblica. Ha fondato il premio di poesia internazionale Premio Ciampi – Valigie Rosse, di cui dirige la rispettiva collana. Per Einaudi sta traducendo il volume di racconti Mientras ellas duermen di Javier Marías. Con le Edizioni E/O ha pubblicato il romanzo Capelli blu nel (2012).