Per tutta l’erica
che, fiera, ondeggia
dipingendo la brughiera,
per il vento che sferza le falesie,
per le nubi che si rincorrono
nel cielo turchese,
ti giuro il mio amore,
mio perduto amore.
Per i fiori odorosi,
turgidi e rigogliosi,
cresciuti sulla mia tomba,
irrorati dal tuo pianto,
stabbiati dal mio corpo
per mia eterna perdizione,
ancora ti giuro amore,
mio perduto amore.
Come la bruma e il mattino
e le nebbie della sera
e la spuma del mare
tu sei in me e io in te, tutta intera.
Dal primo sguardo che mi rivolgesti,
bambino bruno del mio destino,
ti ho giurato amore,
mio perduto amore.
Dal primo destriero
che cavalcammo insieme
-io l’amazzone, tu lo scudiero-
il mio cuore fu sempre a te proteso.
Tua nel tempo, contro ogni ragione,
tua forse mio malgrado,
ma con incalzante passione,
ti attendo nella nostra brughiera.
Benché la vita
per insano orgoglio,
per un fatuo malinteso
ci abbia separato,
io sono la tua diletta
e tu per sempre a me destinato.
Raggiungimi ora
senza gelosia, senza più vendetta.
Perché io, e solo io, ti giuro amore
e ti amo, mio eterno amore.