Lauda Sion – Andrea Nicolato, 2021, inchiostro nero indiano su carta
Carlo Ragliani (Monselice, 1992) vive a Candiana, studia presso l’ateneo ferrarese di giurisprudenza. È redattore in Atelier Online e Laboratori Poesia. Collabora con Poetarum Silva. Altri suoi interventi critici appaiono su “Nazione Indiana”, pubblicato ne La radice dell’inchiostro (ArgoLibri, 2021), sul numero 100 di “Atelier” cartaceo, su “Il Segnale”, “Poesia del nostro tempo”, e “Menabò”. Suoi testi sono apparsi su antologie e riviste letterarie, tra cui “Poetarum Silva”, “La Balena Bianca”, “Inverso”, “Carteggi letterari”, “Niedergasse”, “Atelier” e tradotti in lingua spagnola dal Centro Cultural Tina Modotti. Ha pubblicato Lo stigma (ItalicpeQuod, 2019).
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nell’oscuro
non il pane
né il calice
segretano l’eterno
dentro il cadavere
indegni
mangiamo morte
per sentirci amati
*
ricomporre l’opera
erigerla all’esistenza
non sia l’esigenza
di finitezza
per il corpo cui nulla
si risparmia
ma la necessità
di sradicare
l’onnipotenza
oscena
e fecondarla
*
non ha sparso
che bruma d’incenso
il castigo di
consegnare braci
ma il misero voto
vermina la promessa
e rimorde
di non dare pace
nemmeno ai morti
© Fotografia: Fabrizio Rosada
© Illustrazione: Andrea Nicolato