Bruno Lugano – Tre inediti

headerBruno Lugano (20 febbraio 1941 / 13 dicembre 2017), è stato un noto poeta lucchese intimista ed ispirato, dedito alla poesia per vocazione sin da ragazzo, quando “orfano di padre e di figlio di poca madre” studiava a memoria classici della letteratura italiana e inglese che trovava nella biblioteca del collegio locale durante pomeriggi solitari. Ha iniziato a scrivere a metà degli anni ’50 e poi assiduamente a più riprese durante tutto il corso della sua vita. Ha Partecipato a numerosi Reading di Poesia ed è stato molto apprezzato e stimato dai suoi conterranei che ebbero il privilegio di ascoltarlo e conoscerne l’autenticità, il suo modo di vivere anticonvenzionale e provocatorio. Nonostante non abbia mai ricercato la pubblicazione, se non da giovane con le prime stampe in alcune riviste di editoria alternativa contenenti sue riflessioni e poesie, nel 1977 ha partecipato alla raccolta “Carconia” – Ed. Maria Pacini Fazzi – ed è uscito, per Marco Saya Edizioni – 2016 – la raccolta “Nel rovescio del perdono”. Ha partecipato attivamente e collaborato a siti di poesia e scrittura, con inserti poetici e blog. Un riuscito CD di sue poesie, con la regia di Gianmarco Montesano, interpretato dall’attore Umberto Marchesani e accompagnate alla chitarra da Roberto Magri, è stato prodotto da Poleschi Arte – e dal pittore Marino Consani nel 2013 – La sua personalità e le sue poesie compaiono in riviste di letteratura, pagine social di scrittura, magazine di poesia e di stampa alternativa.

Bruno Lugano
Tre inediti

Per prima cosa dimenticai di lei la delicatezza
Nel concentrare tenerezza
E le ricomposizioni di stile sussurrato
In compostezze accoglienti
Tutto il meglio che mi aveva tradito con forza

Ho sempre venerato il tempo per i suoi rimedi
Sui miei rimedi
Per come disperde i sospiri in una vacanza profonda.

*

L’orgoglio del tempo brucia nel rigoglio dell’estate
Una vampa di destini in fuga nello splendore dell’ombra
Passerò tra le solitudini indefinite con la migliore rassegnazione.
Ma con la tristezza dei primi amori ancora verde,
nelle scale della memoria.
Ciò che sfugge all’intelligenza appuntita,
si fa bagliore nelle immaginazioni morte.

*

IL TIGLIO

A un palmo dalle finestre della mia camera si vede la cima del tiglio in giardino
Anche se non è ancora Ottobre si vede bene come si dispongono a cadere le foglie
Stanno assaggiando il loro destino nei venti che ancora sostano amici tra i rami
Moriranno combattendo fino all’ultimo come ho visto per tanti anni
Non portano addosso nessun saluto, un tentativo di espressione
Forse non vedono l’ora di staccarsi finalmente dai rami
Sembra mi dicano di non pensare a loro,
L’ultimo Autunno ha una più leggera dolcezza di definitivo.


Fotografia di proprietà dell’autore.