BELLINI

Marco Bellini – da “L’appartenenza sospesa”

BELLINI

Marco Bellini nasce in Brianza, dove ancora risiede, nel 1964. Ha pubblicato: Semi di terra (Faloppio, LietoColle, 2007); la plaquette Attraverso la tela (2008); per le Edizioni Pulcinoelefante la poesia Le parole (2008); la plaquette E in mezzo un buio veloce (Seregno, Edizioni Seregn de la memoria, 2010); e le raccolte Attraverso la tela (Milano, La vita felice, 2010), Sotto l’ultima pietra (Ibid., 2013). Cura la rassegna di incontri culturali e poesia ARTEe20 di Merate.

Marco Bellinida
L’appartenenza sospsesa
(inediti)
.

*

È indicibile ma resta
le betulle ferme come per tenerti
sempre dove coricavi le spalle, l’angolo
che ti eri arrangiato
con la poca fortuna
…………………………di ogni giorno.

La possibilità di un riposo non è stata.
Chiedevi, ma era un’ultima preghiera:
si può essere vivi anche
se gli altri non ti vedono?
Spostano lo sguardo
…………………………ed è così semplice.

Rimane imperturbabile
(ecco la parola) l’attorno
regge l’indifferenza, le ripercussioni
mancate: la tua partenza
appena
………………………….in un appunto.

E non sarà possibile ricordare di te.
Ripulire le superfici avremo cura
le cose che popolavano l’imbarazzo inesorabile.
Renderà più semplice mettere via,
poi basterà

evitare il tuo nome.

*

Come sempre ancora

………………………….Le prime zattere per la misura del mare
………………………….la bussola e il sestante per essere esploratori
………………………….le terre e le acque, immensità che spaventavano, oggi
………………………….ridotte a giardino.

………………………….Abbiamo concluso le mappe, il dettaglio
………………………….nella fatica delle carovane, l’incertezza delle caravelle
………………………….fino ai satelliti; così il quadro di ogni sussulto.
…………………………Tutto è attorno e lo stupore affievolito.

Oggi Kepler-186f sta sul giornale
cambia le misure, il nostro sguardo notturno
proteso e inconsapevole; oggi
cambia la direzione delle preghiere

Si sposta di una galassia
ciò che non possiamo, il vuoto che sfugge
e da sempre ci parla; si sposta dov’è ancora
la rinuncia del pollice opponibile.

Lo so, forse era già nel sangue di ogni parto
nella tosse di una scossa tellurica
nell’elica che regge gli atomi e ne fa un deposito
di memoria. Forse era già nel tentativo di una religione.

Questa notte cercheremo un buio diverso
uno scarto laterale dentro un silenzio nuovo
se l’ignoto sarà ancora il punto di fuga
necessario per le mani giunte.

Questa notte come sempre, ancora.
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Nota: il 17 aprile 2014 la Nasa indice una conferenza stampa durante la quale annuncia la scoperta di un nuovo pianeta, chiamato Kepler-186f,  che sembrerebbe avere caratteristiche simili alla terra. La scoperta è avvenuta nella costellazione del Cigno. Si pensa che le condizioni climatiche sulla superficie consentano la presenza di acqua allo stato liquido e, di conseguenza, lo sviluppo di forme di vita.
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Marco Bellini nasce in Brianza, dove ancora risiede, nel 1964. Ha pubblicato: Semi di terra (Faloppio, LietoColle, 2007); la plaquette Attraverso la tela (2008); per le Edizioni Pulcinoelefante la poesia Le parole (2008); la plaquette E in mezzo un buio veloce (Seregno, Edizioni Seregn de la memoria, 2010); e le raccolte Attraverso la tela (Milano, La vita felice, 2010), Sotto l’ultima pietra (Ibid., 2013). Cura la rassegna di incontri culturali e poesia ARTEe20 di Merate.

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Fotografia di proprietà dell’autore