Angelo Lumelli, Le poesie, Edizioni del verri

Angelo Lumelli

Le poesie

a cura di Eugenio Gazzola

edizioni del verri, 2020, pp. 146, euro 18,00

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Un’occasione unica per conoscere la poesia di Angelo Lumelli. Le edizioni del verri di Milano pubblicano infatti tutte le poesie dell’autore facendone un libro a sé, unico forse nel genere antologico, perché i testi sono stati tutti riscritti per l’occasione (!) e pubblicati a ritroso, dall’opera più recente a quella d’esordio. L’introduzione, indispensabile per chi non conosce già Lumelli, è di Eugenio Gazzola ed è avvincente e ricca di notizie, anche biografiche (seppure “lui fa sembrare irrisorio e ininfluente qualsiasi dato personale concreto che lo riguardi e riguardi il suo lavoro”). Una poesia che nasce nella Milano del 1970, nel gruppo di via Col di Lana – Lumelli, Coviello, De Angelis – che poi s’allarga a Porta, Majorino, Raboni e Fortini.

Dentro questa poesia le vicende biografiche affiorano all’improvviso ed hanno in realtà un peso fondamentale – come nel 2008, in Uninsistente variazione, dove riappare la maestra del poeta, convocata con veci di madre e sensualità di donna (il papavero è una gonna della festa// indietro è vietato guardare – la maestra sta in piedi alle spalle/ alte cosce sotto il grembiule – con le cosce impedisce di arretrare). L’origine e l’essenza stessa della poesia, per Angelo Lumelli, è nella inesauribile ricerca della parola necessaria, nella continua coazione a ripetere la prova, fino a riscrivere un’altra volta la propria opera intera nel vano tentativo di renderla definitiva.

Antonio Fiori

*

passano al volo soluzioni

come palloncini nelle fiere

non sempre scoppiano

qualcuno vola via

sembrava tutto tranquillo

tra i passanti in piazza Cadorna

ma tutti interrogavano

nella folla senza sosta

anch’io chiedo in giro

se sono io la risposta.

da vocalises (2008) – 1.un’insistente variazione – qui a p.39

*

VII

Sempre si dirige

né ha fine l’arrivo

veloce biancore

in questi salici

è il vento

mentre guardi

quelle fughe fittizie

come l’alba nell’imbrunire

fogliame che galoppa

senza mai fuggire.

da trattatello incostante (1980) – 2.imitazioni e preghiere – qui a p.95

*

6

c’era d’aspettarselo:

il tempo si mangia i tavoli le sedie

inutile fermarlo con le mani

ma sul suo corpo si calmava

le unghie brillavano nei sandali

le gambe si innalzavano.

da cosa bella cosa (1977), qui a p.112

Angelo Lumelli vive alla Ramata, tra il Piemonte e la Lombardia dell’Oltrepò. Ha pubblicato le raccolte di poesia: Cosa bella cosa (1977), Trattatello incostante (1980), Bambina teoria (1980), Seelenboulevard (1999), Per non essere l’acqua che amo (2008) e i romanzi: Un pieno di super (2005), La sposa vestita (2006). Ha tradotto Novalis, Peter Rosei, Friedrich Torberg.