Anche una tempesta può sbocciare
come un cupo fiore in un cielo australe.
Così eri tu e il tuo dire
prima di un buongiorno
era un addio
e il tuo andare
un fuggire come di stormo
spaventato alla burrasca.
Non so dove tu ora abbia riparo
se il nero delle chiome
ti faccia come un nido
che acquieta la tua tenebra
o se in cerca di un accorto Ulisse
verso truci acque
ti spinga il tuo corpo da sirena.
Di te, ormai, ignoro quasi tutto
eppure ancora splendi come cupo oro
nelle ceneri spente del mio oblio.