Seduta a quel tavolo, libera, stavi,
che al seno allattavi.
Amor di una vita,
bagnata dal sole,
appena ti ho vista
una fitta al cuore.
Ricordo quei giorni
splendenti di stelle,
tu nuda nel letto
pelle contro pelle.
Le fresche risate
al gusto d’estate,
le nostre promesse
infrante, malmesse.
Sarei venuto all’inferno con te
ma tu, alla fine, non hai scelto me.
Ti ho supplicato
grondante di pianto.
Ti ho incatenata
a quel letto stanco,
che contaminato dalla nostra essenza
richiama ancora la tua presenza.
Avrei cresciuto anche il tuo bambino,
come un tesoro immenso e divino.
Adesso ti guardo con malinconia,
pure l’anima m’hai strappato via.
Ogni bellezza è fuggita con te,
che ovunque andrai
sarai parte di me.