Alessio Alessandrini – da “Bestiario della seduzione”

ALESSANDRINI

Alessio Alessandrini, Ascoli Piceno  1974, è insegnante di scuola media. La sua prima raccolta La Vasca (Lietocolle, 2008) è risultata vincitrice del XXII  Premio Letterario Camaiore nella sezione Proposte Opera Prima. Nel 2014 è uscita presso l’editore Italic-Pequod la sua seconda opera poetica Somiglia più all’urlo di un animale, silloge segnalata al XXVII Premio Camaiore e al XXIX Premio Montano. Sue poesie posso essere lette in raccolte antologiche o sul web. Collabora come redattore al progetto editoriale Arcipelago-Itaca Edizioni.

Alessio Alessandrini
da Bestiario della seduzione
(inediti)

I – LA LUCERTOLA
ALESSANDRINI 02Provi a contemplare l’innocenza
esposta della lucertola, del geco
che non si sottrae alla luce
accesa del sole in assedio
come fosse la sola
a costruirsi un sentiero
in questo incipiente deserto,
nell’incendio rosso che
occupa il cielo e fa l’aria
affannata.

Nella bellezza così forzatamente
manifesta si insidia l’inganno
ma intorno non vi sono
che fantasmi, profanano
un insanabile sonno.

II – IL ROSPO

Un rospo acquartierato
tra le foglie della siepe in giardino:
ci incrociamo con gli occhi
ognuno con il proprio
spavento nella misura
che ci è stata concessa.
Tratteniamo  il fiato
incatenati a sentimenti
opachi.

Per un po’ torna a nascondersi
poi lo vedo tentar fortuna
sul prato di trifogli o è
per l’acqua che irrompe
dal tubo acceso.

Entrambi paghi di una pioggia
estranea e benigna.

Entrambi con il gozzo,
il nodo alla gola liberato
per troppo godimento
innaturale.

Scampati al pericolo
di scoprirsi mortale
uno più dell’altro

III – LA CAVALLETTA

              a Tomas Tranströmer

ALESSANDRINI 01La seduzione di una cavalletta
abitata lieve da friabile autunno
ci castiga dietro l’uscio
impigliati al suo melenso avanzare:
si agita sulla panca bianca
tenta lignee acrobazie
e rimbalza senza destino
rivivendo la bianca parete.
È nel nostro intestino come un pensiero
tenue, ci cinge d’assedio.
Siamo congestionati all’interno
della casa, ne intuiamo
la tentacolare presenza,
siamo arresi all’evidenza del salto,
del salto – temendo – verticale
la conseguenza.

*

Accartocciata  nella sua
nobilissima vecchiezza
o in frantumi nel balzo
montaliano, atono e indolore,
facciamo appello alla
sua immota sedizione.
Sta luminosa come un fiore
austero in un deserto
di ombre ed ore.
Serriamo allora il pugno alto
levato in segno di rivolta
tratteniamo in noi la forza
del suo orgoglio animale.
Faremo memento del suo salto
sortiremo anche noi smentendo
la casa, la sua civile educazione.


Alessio Alessandrini, Ascoli Piceno  1974, è insegnante di scuola media. La sua prima raccolta La Vasca (Lietocolle, 2008) è risultata vincitrice del XXII  Premio Letterario Camaiore nella sezione Proposte Opera Prima. Nel 2014 è uscita presso l’editore Italic-Pequod la sua seconda opera poetica Somiglia più all’urlo di un animale, silloge segnalata al XXVII Premio Camaiore e al XXIX Premio Montano. Sue poesie posso essere lette in raccolte antologiche o sul web. Collabora come redattore al progetto editoriale Arcipelago-Itaca Edizioni.

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