Alessia Bettin, “Appese a un chiodo ma vive” (Puntoacapo, 2023) – Anteprima Editoriale

Collana Controcorrente, coordinata da Alessandra Corbetta, Valerio Massaroni e Dario Talarico, prefazione di Mary Barbara Tolusso

Alessia Bettin è nata a Padova nel 1982. È laureata in Lettere e in Scienze dello spettacolo e della produzione multimediale. Ha vinto diversi premi letterari, tra cui il premio Esordi 2020 Pordenonelegge, il premio di poesia Coop for Words 2018, il premio speciale del presidente di giuria Bologna in Lettere 2019 per la poesia inedita e il premio Action4Land 2021 Seven Blog. Ha pubblicato la raccolta di poesie Ci aspettano estati tropicali, presente nell’ebook ESORDI I 2020 (Pordenonelegge, 2020). Nel 2019 ha frequentato la scuola di scrittura Bottega Finzioni. Alcune sue poesie sono apparse su blog e nella rubrica di Repubblica “La Bottega della poesia”. Appese a un chiodo ma vive (Puntoacapo Editrice, 2023) è la sua raccolta di esordio.

 

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C’è una strada che porta lontano
parte dalla secca di un lago
si va soli si va osservando
per la via indovinare i genitori dei cani randagi
sbagliare spesso procrastinare
peccare di caos interiore ed esteriore
incontrare terre di frontiera cieli azzurri
canadair incendi dolosi
sentirlo quando il raggio di sole
ti abbaglia su un campo di soffioni
quando gli zigomi sfidano l’oceano
cercare una cresta dove tira vento
sui dirupi che non abbiamo osato
per paura del livido
del passo falso.

 

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Dentro questo non amore stai
come la signora china
col sacchetto di plastica sottobraccio
che dà il pane alle nutrie
stai come le case in fondo a certe vallate
sempre in ombra poche ore di sole al giorno
chiazze di neve gelata tu stai
in uno spazio militarizzato
nella panna caduta dal cono gelato
in slow motion cammini
tra la plastica
portata dal mare.

 

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Non avere paura di fallire pubblicamente
sfoggiarti architettura inconclusa bordo strada
hotel non finito villetta abbandonata
i serramenti nuovi imbiancata
di sentirti ovunque estranea
come l’acqua che evapora
di dire sto perdendo tutto
mi sgretolo esplodo
resta un buco
con tre alberi attorno.

 

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Seduti sul divano
la cucina in ordine
l’iphone in mano
il fornello lucidato con l’acido citrico
la moka rossa sul piano di lavoro in quarzo bianco
il cucciolo di jack russell
il bambino che dorme nel letto
guarderemo con ingenuo ottimismo
a nuovi terzi
come possibilità di riscatto.

 

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Quando le smorfie ti avranno scolpito la faccia
scoprirai che le webcam non mentono
sono oneste con la fatica lo scontento
ma prima che la ruga diventi solco
il botox preventivo
ritarda l’invecchiamento
riduce i segni di stanchezza
lascia il viso meno libero di dire
le emozioni negative
il collirio poi per dare
freschezza allo sguardo
il blush si mette
sorridendo.

 

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