Agostino Cornali – Inediti

CORNALI AGOSTINOAgostino Cornali, nato a Milano il 20 dicembre 1983, dall’età di sei anni vive a Bergamo. Laureato in lettere classiche all’Università degli Studi di Milano con una tesi sul poeta latino Draconzio, ora è docente di lettere in un liceo nei pressi di Bergamo. Nel 2011 ha pubblicato la sua prima raccolta, “Questo spazio può essere nostro”, per l’editore Lietocolle e nel 2016 la silloge “Camera dei confini” è inclusa nel “XIII Quaderno di poesia contemporanea” a cura di Franco Buffoni, Marcos y Marcos editore.
Alcuni suoi testi sono apparsi su riviste cartacee (“Le voci della luna”, “Atelier”), nell’antologia “Post ‘900, lirici e narrativi”, Giuliano Ladolfi editore, e su blog e siti letterari (“La poesia e lo spirito”, “Poetarumsilva”, “Imperfetta ellisse”, “Atelier online”, “Nuovi Argomenti”, “Le parole e le cose”).

Agostino Cornali 
Inediti

1.

Una testa sbagliata
la fronte troppo alta
i bulbi oculari sprofondati
nelle fosse esocraniche

e noi non possiamo accettarlo
noi quella testa la modelleremo
se necessario la fracasseremo.

*

Povera testa piena di fango
e di sillogismi

sleepyhead,
ti rinchiudiamo nell’orribile torre
ti priviamo del sonno
con i pensieri accecanti

noi carcerieri noi torturatori

ti dimostriamo infallibilmente
l’inesistenza di dio
della sua mano che adesso
ti afferra alla gola.

*

Il cagnolino nero sfuggito
a un sottobosco ancora umido e molle
ci seguì lungo il sentiero
– lo sentivamo ansimare alle spalle –
per tutto il pomeriggio

al rifugio scoprimmo una zecca
simile a una perla
incastonata nella testa
che lo obbligava a pensieri ossessivi.

*

I filamenti che secerne l’aracnotesta
acciaio incandescente
tela del ragno
che intrappola il ragno…

di quanto altro dolore
ha bisogno, professore?

2.

Se una fresca mattina d’autunno
passeggiando per le vie del quartiere
guarderete verso l’alto
potrete vederlo in ogni momento

il cielo lacerato
il bel cielo lombardo
preso a morsi, a unghiate.

*

Colonnello,
lei che conosce gli orizzonti
guardi oggi che cielo terso
sopra questa pianura
minuscola e nera

guardi le guglie del Duomo
svettanti
come lance puntate
contro i suoi bombardieri.

*

Ho perso la fede quando ho visto dio
un dio infelice
che si eccita alla vista del sangue
che sgancia bombe sui bambini delle scuole

il colonnello James B. Knapp
nato a Macomb, Illinois, nel 1915
è il suo profeta.

*

Ho ripensato al nostro quartiere
a com’era in quegli anni
e al signor Orati, l’orologiaio
che aveva il laboratorio
vicino al ponte della ferrovia

conosceva gli ingranaggi
l’agitarsi delle zampette d’ottone
sotto le pinze

ci hanno bombardato, ripeteva
hanno ucciso i nostri bambini.

Nota: i testi dei due gruppi sono da collegare a due eventi storici: i primi alla prigionia e alla morte per decapitazione, dopo indicibili torture, del filosofo Severino Boezio (524/526 d. C.); i secondi alla “strage di Gorla” del 20 ottobre 1944, che provocò la morte di 184 bambini.


Fotografia di proprietà dell’autore.