Abbandonato
ad un velo di nebbia
salito come fumo di fiato,
ascolto il silenzio
di queste mura antiche,
traforate
dalle lame del tempo,
impregnate
di sospiri e canti
sfocati
eppure così accosti
al cuore.
Fra le dita il ricordo
d’un viso, una voce
o forse un color di capelli
e ogni cosa è qui,
in questa terra d’acque
e rintocchi e voci,
ogni cosa io cerchi
ogni cosa io desideri
ogni cosa voglia trovare
o scordare.
M’accosto al tuo volto,
dove albe e tramonti
risuonano insieme
e una notte lontana
accende
i suoi barbagli di sconfitta.