WOJCIECH BONOWICZ – tre inediti (traduzione di Riccardo Campion)

BONOWICZ

Wojciech Bonowicz è nato a O?wi?cim nel 1967. Ha studiato polonistica all’Università Jagellonica di Cracovia. Poeta, scrittore e giornalista, ha pubblicato varie raccolte di versi fra cui Wybór wi?kszo?ci (La scelta della maggioranza, 1995, vincitrice del premio K. K. Baczy?ski), Hurtownia ran (Ferite all’ingrosso, 2000), Wiersze ludowe (Poesie popolari, 2001) e Polskie znaki (Segni polacchi, 2010). La sua silloge Pe?ne morze (Mare aperto, 2006, vincitrice del premio Gdynia) è stata tradotta in italiano da Leonardo Masi (Incerti Editori, Catania, 2012). Una scelta di sue poesie figura nell’antologia Inattese vertigini (Forum, Udine, 2010) nella traduzione di Alessandro Amenta. Bonowicz ha curato diverse opere di Józef Tischner, illustre filosofo contemporaneo, sul quale ha pubblicato fra l’altro la biografia Tischner (2001, finalista del NIKE, il principale premio letterario polacco) e Kapelusz na wodzie (Il cappello sull’acqua, 2010). Collabora con il settimanale Tygodnik powszechny. Vive a Cracovia.

 Wojciech Bonowicz
(inediti)
traduzione dal polacco di Riccardo Campion

 

 

Mój sen z zegarkami
Wojciech Bonowicz 04
Jedli?my zegarki z blaszanych misek.
Zegarki by?y z oczami jak wszystko w gu?agu
z ka?dej szpary patrzy?o na nas zamarzni?te oko.
Zmarli szli spa? w bruzdach albo na dnie rzeki. Nikt nie mia?
zegarka na r?ce. To by?o nasze jedyne po?ywienie.
Poza tym lód którego nie da?o si? poruszy?
?ciana lodu na której o ?wicie ko?ysa? si? mój oddech.

 

 

Ho sognato orologi

Mangiavamo orologi in ciotole di latta.
Gli orologi avevano occhi come tutto nel gulag
da ogni fessura ci guardava un occhio assiderato.
I morti andavano a dormire nei solchi o sul fondo del fiume. Nessuno aveva
l’orologio al polso. Era il nostro unico cibo.
E poi il ghiaccio che non si poteva spostare
un muro di ghiaccio dove all’alba ondeggiava il mio respiro.

 

  

Ognik
Wojciech Bonowicz 03
Na tym pustkowiu ostatni autobus
to ostatnie ?wiat?o. Niebo rzadko si? przeciera
ale nawet wtedy nie wiadomo dlaczego
w mokrej trawie nie odbija si? ksi??yc.
W ciemno?ci znikaj? drogi ostatnie szepty
chowaj? si? do swoich norek.
Je?eli chcesz i?? mo?esz i??. Je?eli si? po?o?ysz
b?dziesz zdziwiony jak szybko znajdziesz si? tam
dok?d si? wybra?e?.

 

Fuoco fatuo

L’ultimo autobus in questo deserto
è l’ultima luce. Il cielo di rado si rischiara
ma anche allora per chissà quale ragione
sull’erba umida non si riflette la luna.
Al buio svaniscono le strade gli ultimi sussurri
si ritirano nelle loro tane.
Puoi andare se vuoi. Se ti corichi
sarai stupito di trovarti così presto
dove eri diretto.

Pokój
Wojciech Bonowicz
Zas?aniam r?k? nie lubi?
kiedy wchodz?. Nie zamykam drzwi
ale z?o?ci mnie gdy wchodz? bez pukania
kiedy pisz?. Zas?aniam r?k? kartk?
nie chc? ?eby widzieli mnie
rozebranego
jak ta?cz?
jak powoli
wydobywam si? z grobu.
W drzwiach stoi nowe ?ycie. Mówi
do mnie dziwi si?
tej przemianie.

La stanza

Lo copro con la mano non mi piace
quando entrano. Non chiudo la porta
ma mi irrita se entrano senza bussare
quando scrivo. Copro il foglio con la mano
non voglio che mi vedano
svestito
mentre ballo
mentre riemergo
lentamente dalla tomba.
Sulla porta c’è una nuova vita. Mi
parla la sorprende
questa trasformazione.


Wojciech Bonowicz è nato a O?wi?cim nel 1967. Ha studiato polonistica all’Università Jagellonica di Cracovia. Poeta, scrittore e giornalista, ha pubblicato varie raccolte di versi fra cui Wybór wi?kszo?ci (La scelta della maggioranza, 1995, vincitrice del premio K. K. Baczy?ski), Hurtownia ran (Ferite all’ingrosso, 2000), Wiersze ludowe (Poesie popolari, 2001) e Polskie znaki (Segni polacchi, 2010). La sua silloge Pe?ne morze (Mare aperto, 2006, vincitrice del premio Gdynia) è stata tradotta in italiano da Leonardo Masi (Incerti Editori, Catania, 2012). Una scelta di sue poesie figura nell’antologia Inattese vertigini (Forum, Udine, 2010) nella traduzione di Alessandro Amenta. Bonowicz ha curato diverse opere di Józef Tischner, illustre filosofo contemporaneo, sul quale ha pubblicato fra l’altro la biografia Tischner (2001, finalista del NIKE, il principale premio letterario polacco) e Kapelusz na wodzie (Il cappello sull’acqua, 2010). Collabora con il settimanale Tygodnik powszechny. Vive a Cracovia.

 

Fotografia di proprietà dell’autore.

 
Riccardo Campion (Alessandria, 1966) ha studiato letteratura polacca all’Università di Genova, allievo di Pietro Marchesani. Ha effettuato soggiorni di studio all’Università di Varsavia e si è specializzato in filologia slava con una tesi di laurea sulle redazioni slavo-occidentali e rutene dei testi biblici slavi. Ha un master in traduzione. Traduce da varie lingue fra cui il russo e il polacco. Ha collaborato come traduttore e redattore a ricerche storiografiche e progetti di ricerca universitari in ambito sociologico.
Per Atelier ha tradotto Marcin ?wietlicki e Tadeusz Ró?ewicz .
Nel dicembre 2014 si è presentata una selezione di suoi testi.