garavaglia numeri e stelle

Vittorino Curci – inediti

Poeta, musicista e artista visivo, Vittorino Curci vive a Noci dove è nato nel 1952. Ha pubblicato numerosi libri di poesia, due dei quali nella ex Jugoslavia in traduzione serbo-croata. E’ presente in varie antologie di poesia contemporanea. Suoi testi sono stati tradotti in inglese, francese, tedesco, spagnolo, greco, rumeno e arabo. Nel 1999 ha vinto il Premio Montale per la sezione “Inediti”. Sue poesie sono apparse su Nuovi Argomenti. Cura la Bottega della poesia per Repubblica-Bari.
In campo musicale ha collaborato con numerosi musicisti italiani e stranieri, è presente in circa 60 album e ha diretto l’Europa Jazz Festival di Noci (1989-2000).
Tra i suoi libri più recenti: Il frutteto – LietoColle, Faloppio (CO), 2009; Il pane degli addii – La Vita Felice, Milano 2012; Verso i sette anni anch’io volevo un cane – La Vita Felice, Milano 2015; Liturgie del silenzio – La Vita Felice, Milano 2017; La ferita e l’obbedienza (nuova edizione ampliata) – Spagine, Lecce, 2017; Note sull’arte poetica – Primo Quaderno, Spagine, Lecce, 2018; La lezione di Hemingway e altri scritti di letteratura, Macabor, Francavilla Marittima (CS); Note sull’arte poetica – Secondo Quaderno, Spagine, Lecce, 2020.

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missioni segrete risvegliano
i sentieri malcerti dove il vento
è indossato come un cappotto.
la donna sulle rocce invita
a tacere
ha aperto i tavoli della notte
si dissolve in ogni frase.
poi parla di trincee e di isole
che si muovono
senza un fraseggio…
e d’improntitudine, sdoppiamento
fruscio di anime…
quale vanità? quale incoerenza?
«portatemi via tutto
tranne il verbo essere»

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UCCELLI DA CORTILE

ai compleanni si spillava la botte buona
era il nostro modo di volersi bene.
il nonno che era sordo fingeva di ascoltare
e non faceva domande, trascorreva ore
in silenzio a guardare
il mondo inanimato degli oggetti
e le cose mortali
oppure, nella pace meridiana,
misurava i campi con i suoi respiri.
serrone montedoro fongio lezzi
le contrade contratte nell’impiombatura
del suo vecchio cuore, dove forse
questo l’aveva già visto domani

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il sonno dei turisti era disturbato
da secoli di muggiti nelle stalle.
il fuoco ruscellava dal cratere
per dare man forte ai filosofi.
eppure qualcuno diceva
che la giornata era cominciata
storta, che ogni spensieratezza
non giustificata dal pensiero
sarebbe stata punita
da uno scalpitante liocorno