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Umberto Piersanti – “Sentieri” – da Atelier 78

 PIERSANTIUmberto Piersanti è nato nel 1941 a Urbino, dove vive e insegna all’università Sociologia della letteratura. Le sue raccolte poetiche sono: La breve stagione (Quaderni di Ad Libitum 1967), Il tempo differente (Sciascia 1974), L’urlo della mente (Vallecchi 1977), Nascere nel ‘40 (Shakespeare & Company), Passaggio di sequenza (Cappelli 1986), I luoghi persi (Einaudi 1994), Nel tempo che precede (Einaudi 2002), L’albero delle nebbie (Einaudi 2008). Nel 2009 è uscita l’antologia Tra alberi e vicende. Poesie 1967-1999 (Archinto, a cura di Alessandro Moscè). È anche autore dei romanzi L’uomo delle Cesane (Camunia 1994), L’estate dell’altro millennio (Marsilio 2001), Olimpo (Avagliano 2006) e Cupo tempo gentile (Marcos y Marcos 2013). Ha realizzato il lungometraggio L’età breve (1969) e tre film poemi: Sulle Cesane (1982) Un’altra estate (1988) e Ritorno d’autunno (1988).

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 Da: Atelier 78, Il pensiero fondante

 

tutti gli inediti di Umberto Piersanti e la nota intruduttiva di Alessandro Moscè sono disponibili in Atelier 78, il pensiero fondante  

 

 

Sentieri

c’è uno stradino bianco
nella tela, inizia lì
presso il bel manto azzurro
e il lungo giglio
bianco come la veste
di quel nunzio celeste
che s’inchina,
passa sotto le torri,
immenso è questo abbraccio
che il fanciullo tenta
con il volto alzato
verso un cielo vasto
che tutto serra,
ma non vedo il Pincio
le antiche scale,
scende lungo nei campi
e vi si perde,
io lo percorro,
autunno è nella tela
e in quel giorno,
passa il fanciullo lieto
tra querce folte,
tra i carpini ingialliti
e gli olmi forti,
c’è un prato laggiù in fondo
luminoso con la cicoria
chiara e l’erba spagna,
se ti ci sdrai in mezzo
e godi l’aria
dimentichi la strada del ritorno

e lì s’arresta il tempo
come nel quadro?
e cessa lo sgomento
per le ore che tregua non concedono
al tuo giorno?
ma tu dal dolce prato
fai ritorno,
dentro un nuovo edificio
ora sei entrato,
fatto di ferri e vetro,
scagliano le ragazze
alte sul palo
la palla che rimbalza
tra le corde
e tu batti le mani,
urli, le guardi,
come quegli altri t’alzi
e t’accalori,
ma forse più degli altri
temi le ore,
per loro non c’è gioco
o illusione,
a loro tu t’opponi
disperato

anche un altro sentiero
mi ricordo,
in una carta antica
che mi precede,
vicine le parole
del Natale
lette dalle sorelle
presso la stufa,
il pino che il magro padre
ha trascinato

e la neve d’intorno
sospesa sopra gli alberi e le foglie
ma non svia
quelle due con le trecce
dalla strada

il cielo è d’un blu cupo
senza luna
e gli astri i più lontani
quasi non vedi,
ma quel lume remoto
nella casa
le guida tra la neve
nel cammino

altra neve ricordo
sopra la paglia
e quell’odore giallo
da sotto il bianco,
tra i passeri m’aggiro,
volano piano
nel giorno forse il più chiaro
della vita

scomparso ora il sentiero
sotto le torri
dissolta anche la neve
di quegli anni
resta una grigia corsia
tra palazzi,
non c’è una quercia
che indichi la strada
non c’è un lume
là in fondo alla finestra,
la casa dentro il bianco,
il prato azzurro,
nel tempo che precede
hanno dimora

 

Dicembre 2010

 


(N.d.A.) Nella chiesa presso la mia casa c’è una copia del mosaico che raffigura l’Annunciazione posto nella Cappella  dei Duchi di Urbino all’interno della Basilica di Loreto. Questo mosaico a sua volta è una copia d’una tela del Barocci.
Lì è raffigurato il sentiero sotto i Torricini. Questo sentiero s’intreccia nella poesia con la neve fiabesca d’una cartolina degli anni trenta.

Domenica mattina, lungo il mare
di quel fragile azzurro/che al ricordo invita: si tratta di un fiore limpido e minuscolo che ha un bellissimo nome, non ti scordar di me


Umberto Piersanti è nato nel 1941 a Urbino, dove vive e insegna all’università Sociologia della letteratura. Le sue raccolte poetiche sono: La breve stagione (Quaderni di Ad Libitum 1967), Il tempo differente (Sciascia 1974), L’urlo della mente (Vallecchi 1977), Nascere nel ‘40 (Shakespeare & Company), Passaggio di sequenza (Cappelli 1986), I luoghi persi (Einaudi 1994), Nel tempo che precede (Einaudi 2002), L’albero delle nebbie (Einaudi 2008). Nel 2009 è uscita l’antologia Tra alberi e vicende. Poesie 1967-1999 (Archinto, a cura di Alessandro Moscè). È anche autore dei romanzi L’uomo delle Cesane (Camunia 1994), L’estate dell’altro millennio (Marsilio 2001), Olimpo (Avagliano 2006) e Cupo tempo gentile (Marcos y Marcos 2013). Ha realizzato il lungometraggio L’età breve (1969) e tre film poemi: Sulle Cesane (1982) Un’altra estate (1988) e Ritorno d’autunno (1988).

Fotografia dell’autore di Dino Ignani.