Sagi Elnekave – inediti (traduzione di Sara Ferrari)

Sagi Elnekave 02

Sagi Elnekave è nato nel 1977 a Hadera, dove vive tuttora in una residenza protetta. Dopo il servizio militare ha iniziato a studiare matematica e scienze informatiche. Ha pubblicato finora quattro raccolte poetiche, la prima delle quali, Qunkyiah (“Conchiglia”, 2009), ha ricevuto il premio del Ministero alla Cultura per le opere d’esordio e l’ultima, Afornotzetz (“Grigio scintillante”), è stata salutata dalla critica israeliana come una delle più interessanti uscite di recente.

Sagi Elnekave
(inediti)
traduzione dall’ebraico di Sara Ferrari

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(25.1.13)

Sagi Elnekave 01L’abbonamento alla piscina mi è scivolato ed è svanito,
così sono tornato come sono venuto.
Ché dalla polvere sono venuto e alla polvere farò ritorno.
E sono secco fra tessuti secchi.
non c’è una goccia di liquido in me,
benché sia fatto interamente di liquidi
e brami d’irrorarmi, di essere intriso di liquidi.
Ma sono secco, entro nella doccia e mi aspergo
di liquidi secchi.
E l’aria di fuori è secca, sono secchi gli edifici
e sono secche le persone.
Ascolto canzoni secche alla radio
e scrivo parole smunte, disseccate, al computer.
E bevo acqua secca.
E tutto è secco in me.

(25.1.13)


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((21.1.13

La lingua è come una doccia
pubblica, estranei vi si accalcano
in completa nudità.
Ben vestiti, ben incravattati
con i loro genitali.
Le parole aprono finestre nello spazio,
che sono come pareti dure.
Siamo estranei nel mondo e troviamo rifugio
nell’anonimato assoluto.
Non abbiamo nomi. Siamo procuratori
dell’oscurità. Portiamo la sua novella.
I nostri nomi sono impressi in noi. Nella nostra anima.

(21.1.13)

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(23.8.13)

Mio padre domanda:
“Come stai?”
Io rispondo:
“Sono una gerbera che è nata
anzitempo
e ancora non sa
di esser gerbera.
Sono la maniglia della porta
di una stanza dove
una coppia fa l’amore.”

(23.8.13)

 


Sagi Elnekave è nato nel 1977 a Hadera, dove vive tuttora in una residenza protetta. Dopo il servizio militare ha iniziato a studiare matematica e scienze informatiche. Ha pubblicato finora quattro raccolte poetiche, la prima delle quali, Qunkyiah (“Conchiglia”, 2009), ha ricevuto il premio del Ministero alla Cultura per le opere d’esordio e l’ultima, Afor notzetz (“Grigio scintillante”), è stata salutata dalla critica israeliana come una delle più interessanti uscite di recente.

Fotografia di proprietà dell’autore

Sara Ferrari insegna Lingua e Cultura Ebraica presso l’Università degli Studi di Milano. Si occupa principalmente di letteratura ebraica moderna e contemporanea. Tra le sue pubblicazioni: Forte come la morte è l’amore. Tremila anni di poesia d’amore ebraica (Salomone Belforte Editore 2007); Yehuda Amichai, Nel giardino pubblico (A Oriente! 2008); La notte tace. La Shoah nella poesia ebraica (Salomone Belforte Editore, 2010); Uri Orlev, Poesie scritte a tredici anni a Bergen-Belsen (Editrice La Giuntina, 2013).
In Atelier sono state pubblicate le traduzioni di Agi Mishol e Hezy Leskly

 

 

 

 

 

 

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(23.8.13)