Seguono altri documenti di notevole importanza (a cura di Pino Corbo, Gabriela Fantato, Maria Pia Quintavalla), che tracciano un profilo definito della poetessa e del suo modo di vivere la poesia fino alle sue estreme conseguenze. La sezione si chiude con i testi di Francesca Serragnoli e di Gabriella Sica. Il testo della Serragnoli, “Giovanna, via Poerio 100 (Natale 2003)” è tratto da Il rubino del martedì, (Raffaelli, 2010) e ripercorre con forte tensioni lirica i momenti della malattia della donna. La poesia di Gabriella Sica, un inedito dal titolo “Tre contadine. Amelia, Giovanna e anche Gabriella”, è invece una passeggiata onirica in cui le tre donne-poetesse s’incontrano per vivere un ultimo momento di sincera convivialità insieme, in un luogo che altro non è se non un ipotetico Aldilà. Bonifacio Vincenzi sceglie di intervallare questi contributi con “tre poesie disperse” di Giovanna Sicari, mentre alla fine della stessa sezione pone un’antologia poetica con testi scelti dalle sue raccolte pubblicate in vita, e altri contributi, poetici e critici, riguardanti poetesse vissute nel ‘900 o contemporanee. La seconda parte, invece, presenta undici poetesse italiane collocate per aree geografiche: Maddalena Bertolini, Lucia Gaddo Zanovello, Fosca Massuco (Nord Italia); Simona Cerri Spinelli, Cristina Laghi, Elisabetta Maltese (Centro Italia); Maria Pina Ciancio, Francesca Dono, Mara Venuto (Sud Italia); Valentina Neri, Sarah Tardino (Italia insulare). Nella parte finale dell’Almanacco c’è uno spazio dedicato a giovanissime poetesse italiane nate negli anni Novanta: Ilaria Caffio, Naike Agata La Biunda, Giulia Martini. Largo spazio, infatti, è lasciato alla poesia giovane: diverse e valide sono le presenze in antologia, mentre le ultime due sezioni dell’Alamanacco, “Scaffale” e “La poesia giovane in Italia”, contengono alcuni libri di poesia scritti dalle donne nel 2017 e alcuni libri di giovani poetesse usciti nello stesso anno. È indubbio che, al di là delle considerazioni sulla poesia di genere, l’intento di Bonifacio Vincenzi sia quello di riportare alla memoria dei lettori contemporanei figure poetiche che non meritano di rimanere nell’ombra, alternando alla critica letteraria i testi stessi degli autori, corredando il tutto di notizie biografiche e memorie di altri critici e poeti viventi. Un volume assemblato con la sensibilità e la disponibilità di chi intende la letteratura come “confessione che la vita non basta” (F. Pessoa).

Aggiungi commento