Bernardo Pacini (1987), vive a Firenze. Ha pubblicato Cos'è il rosso (Firenze, Edizioni della Meridiana, 2013; con una introduzione di Gianfranco Lauretano) con cui ha vinto, tra gli altri, il premio "Sertoli Salis Opera Prima", il premio "Antica Badia di San Savino" e il premio "Beppe Manfredi". È stato finalista del premio "Ceppo under 35 - Luca Giachi". È inoltre incluso nell'antologia La consolazione della poesia, uscita per Ianieri Edizioni nel 2015. Attualmente collabora con le riviste on-line «Quid Culturae», «Atelier» e «ClanDestino». La sezione qui presentata è parte della suite Per favore rimanete nell'ombra pubblicato il 27 maggio 2015 per Origini edizioni d'arte.

Mirco Mungari – tre inediti

MUNGARIMirco Mungari è nato in Calabria nel 1982 e vive a Bologna. Archeologo classicista, ha affiancato agli studi universitari quelli musicali, soprattutto nell’ambito della ricerca etnomusicologica e della composizione; come ricercatore si occupa di strumenti musicali e paesaggi sonori antichi all’interno di diversi progetti internazionali. Collabora con la poetessa Rossella Renzi al progetto di sperimentazione sonora e poetica Mousikè Techne. Ha pubblicato alcune poesie sulla rivista universitaria ARGO e, con la casa editrice Delirium, il poemetto satirico De Suina Inmolatione. Attualmente lavora a una nuova raccolta.

 Mirco Mungari
(inediti)

*

 

Nei tronchi feriti degli ulivi
senti il ricordo delle carezze
ruvide, delle nocche al margine del muro
(la strada immutata di sabbia).
Senti il sussulto delle corse folli
coi sandali di gomma,
la lingua rossa del cane che ti assale
con amore feroce, il grido
all’imbrunire.
                   Se zittisci
il pensiero, ti pervade
un suono sibilante d’ancia doppia.

 

*

 

Come la luce assurda
dei pomeriggi di giugno sotto la gabbia
azzurra del canarino

(lo chiamavano Johnny un nome
più grande di lui e morì d’infarto a dicembre)

sapevi che sarebbe
scappato un giorno, la prima neve
l’hai vista in quell’anno
ma non te ne ricordi.

Da giovane tu ricordavi tutto
come una spugna di mare e oggi non sai
nemmeno i nomi dei rami
o delle foglie
                   come la nebbia
sopra le ferite della terra
come il cielo
specchiato quasi in eterno nel canale
o il gatto morto indurito tra le ferule.
Eri morta anche tu e immobile
ma non galleggiavi tra le alghe ingorgate
ai bordi della fossa.

 

*

 

Se in certe ricorrenze
ricercassi le branche del ceppaio
bruno di lecci e di pioppi
(morto eppure asilo
di una vita marcita e opalescente)
vedresti un ramoscello irto di bacche
rosse e amare, un nido per le gazze.

Ti avevo abbandonata qualche istante
sotto il terrore del cielo
senza esitare, morta come un seme.

Nel fosco della pioppa troveremo
una tavola di pietra, e pezzi
di ferro arrugginito
(le pagine strappate di un quaderno)
dove non scorre l’acqua, e stanno i grilli
stupiti dell’inverno.


 

Mirco Mungari è nato in Calabria nel 1982 e vive a Bologna. Archeologo classicista, ha affiancato agli studi universitari quelli musicali, soprattutto nell’ambito della ricerca etnomusicologica e della composizione; come ricercatore si occupa di strumenti musicali e paesaggi sonori antichi all’interno di diversi progetti internazionali. Collabora con la poetessa Rossella Renzi al progetto di sperimentazione sonora e poetica Mousikè Techne. Ha pubblicato alcune poesie sulla rivista universitaria ARGO e, con la casa editrice Delirium, il poemetto satirico De Suina Inmolatione.

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