“La tua formula invertita femmina” (ed Kolibris 2020) di Michela Gorini è un gran bel libro, diciamolo subito, e per goderselo fino in fondo necessita di più letture e riletture. La Gorini ha costruito, strutturato, un lavoro omogeneo penetrando dentro gli elementi che costituiscono la sua dichiarata poetica. I temi a lei cari sono qui presenti (il corpo, la duplicità della voce, l’ossessione della parola) ed affrontati con cura e composti in modo da dare una chiave di accesso alle parole plurisignificante. Si parla di muta-azione, c’è narra-azione, c’è il damocleo corpo-azione. Niente è banale in questa scrittura, certo anche ingannatoria (ed è un pregio) al primo impatto, perché occulta, nasconde, facendo si che il lettore si interponga tra il testo e il messaggio. Non è però una dimensione terapeutica, è una dimensione di disvelamento e di annotazione delle voci, una sinestesia sillabica di un corpo aperto.
vedovanze
il mio dolore è anche non sentire
[l’uomo morto e dentro una pace finta]
dove sono tutti i sensi
chiamati a esser vedovanze
dove sono gocce e sonorità
[i miei ultimi 2 anni]
perché questo silenzio tace
il governo della sostanza
[dove] abita la sostanza
quale casa è predisposta per
marcire sentimentalmente
dove abita e dove affonda
la malattia di esistere senza
illumina in cecità e arranco nel
volto che incrocio
e fugge [l’incrocio]
non può vedermi
[lo acceco]
l’immagine di me [è]
scaduta
i voli non sono leggeri
tutto brucia senza ferita apparente
senza ustione senza taglio senza morso
tutto brucia senza fuoco
esiste una dimensione del linguaggio che
ti ammorba il corpo perché sei [essere] al mondo e
diventa linciaggio brutale spara mille voli e
non sappiamo ma i voli non sono leggeri ma animali e
comportano addosso vespe punture insidie veridicità
mi sento solo occhi [un corpo che non vedo e non sento]
nessuna dimensione per sapere dov’è l’estensione
soltanto occhi neanche grati per la dose quotidiana
poi ci sono angeli
senza vedere sentono
senza toccare e
vedono sempre
in ogni anno in ogni
separazione
il volo leggero
anche quando nuotano
si dimenano per aria e
ti chiamano
e non puoi che
rispondere alla corrente
generativa istantanea
che appare e scompare
in direzione apparente
testa o croce
poi liberami
da questa croce
mi devi liberare
[testa o croce]