Edvin Sugarev – tre inediti (traduzione di Riccardo Campion)

SUGAREVEdvin Sugarev (Sofia, 1953) è uno scrittore, poeta e pubblicista bulgaro. Laureato in letteratura bulgara all’Università di Sofia “San Clemente di Ocrida” nel 1978, ha conseguito il dottorato in filologia presso lo stesso ateneo nel 1984. Ha lavorato come collaboratore scientifico all’Istituto di letteratura dell’Accademia delle scienze bulgara, ed è attualmente professore associato alla NBU (Nuova Università Bulgara). Singolare figura di letterato e attivista politico, è annoverato tra i fondatori del movimento democratico Ekoglasnost, è stato membro e dirigente del partito SDS (Unione delle Forze Democratiche) e ha seduto per tre legislature all’Assemblea Nazionale, contribuendo alla scrittura della costituzione della Bulgaria postcomunista. Nel periodo 1997-2002 ha ricoperto la carica di ambasciatore in India e Mongolia. È noto in patria come uno degli iniziatori del samizdat, il fenomeno di pubblicazione e diffusione clandestina di opere letterarie. Redattore della rivista clandestina Most nel 1989, è tuttora caporedattore del settimanale Literaturen vestnik. Ha al suo attivo un romanzo e ventisette raccolte di poesia, tra cui figurano due volumi di haiku: Kalejdoskop (Caleidoscopio, 1990) e Hajku ot Kamen brjag (Haiku da Kamen Brjag, 1997). È altresì autore di un centinaio di articoli e pubblicazioni a stampa. Le sue poesie, per le quali è stato insignito di numerosi premi, sono tradotte in inglese, francese, polacco, ceco, russo, turco e diverse altre lingue.

Edvin Sugarev
(inediti)
traduzione dal bulgaro di Riccardo Campion 

 

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Il tempo intenso


Il crepuscolo è il tempo
in cui la luce prende volume
e lenti inturgidiscono gli alberi, i cespugli, la strada,
?ome sanguisughe sulla generosa carne della terra…
O forse le cose in un mostruoso sforzo tendono
i muscoli e vegliano,
prima che venga il buio.

 

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Derviscio danzante

sempre più veloce
sempre più veloce ruota
ruota fino a che il multiforme
si fonde in un turbine colorato
fino a che i timpani ritmanti
si uniscono in un solo suono prolungato

gli spazi sono impazziti
si piegano e si riversano in lui
fin dentro il vortice
lui li dissolve
li assorbe e infuria
nella danza nell’uragano
ma come in ogni uragano

al centro
è la calma

al centro
è il silenzio

 

 

*

 

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*

La morte è il lieto fine
di un film lungo e noioso
i cui protagonisti non capiscono
che qualcuno li sente e li vede,
che qualcuno li riprende e dirige le scene,
che qualcuno ha scritto il copione,
che qualcuno ha ideato la scenografia e i costumi
e che qualcuno strappa i biglietti coi quali
anonimi spettatori entrano
nell’enorme
cinematografo.


 

Edvin Sugarev (Sofia, 1953) è uno scrittore, poeta e pubblicista bulgaro. Laureato in letteratura bulgara all’Università di Sofia “San Clemente di Ocrida” nel 1978, ha conseguito il dottorato in filologia presso lo stesso ateneo nel 1984. Ha lavorato come collaboratore scientifico all’Istituto di letteratura dell’Accademia delle scienze bulgara, ed è attualmente professore associato alla NBU (Nuova Università Bulgara). Singolare figura di letterato e attivista politico, è annoverato tra i fondatori del movimento democratico Ekoglasnost, è stato membro e dirigente del partito SDS (Unione delle Forze Democratiche) e ha seduto per tre legislature all’Assemblea Nazionale, contribuendo alla scrittura della costituzione della Bulgaria postcomunista. Nel periodo 1997-2002 ha ricoperto la carica di ambasciatore in India e Mongolia. È noto in patria come uno degli iniziatori del samizdat, il fenomeno di pubblicazione e diffusione clandestina di opere letterarie. Redattore della rivista clandestina Most nel 1989, è tuttora caporedattore del settimanale Literaturen vestnik. Ha al suo attivo un romanzo e ventisette raccolte di poesia, tra cui figurano due volumi di haiku: Kalejdoskop (Caleidoscopio, 1990) e Hajku ot Kamen brjag (Haiku da Kamen Brjag, 1997). È altresì autore di un centinaio di articoli e pubblicazioni a stampa. Le sue poesie, per le quali è stato insignito di numerosi premi, sono tradotte in inglese, francese, polacco, ceco, russo, turco e diverse altre lingue.

 

Fotografia di proprietà dell’autore.

 

Riccardo Campion (Alessandria, 1966) ha studiato letteratura polacca all’Università di Genova, allievo di Pietro Marchesani. Ha effettuato soggiorni di studio all’Università di Varsavia e si è specializzato in filologia slava con una tesi di laurea sulle redazioni slavo-occidentali e rutene dei testi biblici slavi. Ha un master in traduzione e ha collaborato come traduttore e redattore a ricerche storiografiche e progetti universitari di ricerca in ambito sociologico. Traduce da varie lingue fra cui russo, polacco e bulgaro. Il suo volume di poesie Geografie private è in uscita per i tipi di Puntoacapo Editrice. Alcune sue poesie e sono apparse sulle pagine online di Atelier.
Per Atelier ha inoltre tradotto Marcin ?wietlicki e Tadeusz Ró?ewicz.