Edmundo Herrera – tre poesie

HERRERAEdmundo Herrera, professore e scrittore cileno nato a Renaico, regione Araucanía, Cile meridionale, nel 1929. Ha dedicato l’interva vita  all’insegnamento, alla poesia e all’attività professionale all’interno della Società degli scrittori del Cile (Sech), della quale è stato due volte presidente nazionale; destino ha voluto che occupando la carica di presidente della Sech, abbia avuto il triste onore di pronunciare il discorso di commiato al funerale del poeta Pablo Neruda, nel settembre del 1973. Seguendo la sua vocazione di insegnante, ha diretto il laboratorio di poesia “Isla Negra”, dalla quale sono emerse diverse generazioni di poeti. In poesia esordisce nel 1958 con la raccolta Cantos de la Sombra (Caracas, Venezuela, Ediciones Lírica Hispana) e culminano nel 2014 con la pubblicazione di Cantos de pólvora. Per la sua intensa produzione poetica, nei passati 50 anni gli sono stati assegnati innumerevoli riconoscimenti in patri e all’estero, tra i quali si ricordano il Premio Lírica Hispana, Caracas, VenezuelaBeca Consejo Nacional del Libro y la Lectura para Escritores Nacionales, Consejo Nacional del Libro y la Lectura, Fondo Nacional de Fomento del Libro y la Lectura, Ministerio de Educación Pública de Chile, Santiago, Chile, 2009; il prestigioso Premio “Laurel Vallejo”, massima distinzione in Perù; Premio “Florencio Sánchez”, Uruguay, 2011. 

Edmundo Herrera

(inediti)

traduzione dallo spagnolo di Marcela Filippi Plaza

 

 Leños

La leña vuela cuando arde.
Levanta brazos,
exhala azules gestos y palabras.

Sentado en los ladrillos
me conmueve
como reparte sus dones.

No tengo frío y el fuego
insiste en tocar mi cuerpo

Tronchi

La legna vola quando arde.
Eleva braccia,
esala gesti e parole.

Seduto sui mattoni
mi commuove
come distribuisce i suoi doni.

Non ho freddo e il fuoco
insiste nel voler toccare il mio corpo.

Lámpara

La casa se llena de dolores.
El viento le busca los costados
para herirla. Y resiste

otra noche de invierno.
A veces
me pregunto:
¿Qué irá a suceder mañana,
cuando lluvias
y tormentas
estén de nuevo en la batalla?
La vieja casa

no se entrega.
Espero acompañarla
en esta prueba. Por eso mantengo
encendida la lámpara
y cerrada la puerta.

Lampada

La casa si riempie di dolori.
Il vento cerca i suoi fianchi
per ferirla. E resiste

un’altra notte d’inverno.
A volte
mi domando:
cosa succederà domani
quando piogge
e tormente
saranno di nuovo in battaglia?
La vecchia casa

non si consegna.
Spero di accompagnarla
in questa prova. Perciò tengo
accesa la lampada
e chiusa la porta


Cielo frutal

Los frutos alumbran árboles
y desde el escondite vemos luce
que titilan; con los primeros
alertas,

sigilosos, asaltamos la mansión olorosa;

cuando la noche sacude su sombrero de estrellas,
nos vamos hacia el río cercano con puñados de llamaradas.
Manzanas, naranjas
se quedan silenciosas en bolsillos,
mientras invento otro cielo para las
manos.

Cielo di frutti

I frutti illuminano gli alberi
e dal nascondiglio vediamo luci
che scintillano; con i primi
annunci,

silenziosi, assaliamo la dimora profumata;
quando la notte scuote il suo cappello di stelle,
ce ne andiamo verso il vicino fiume con manciate di fiammate.
Mele, arance rimangono silenziose nelle tasche,
mentre invento un altro cielo per le mani.


Edmundo Herrera, professore e scrittore cileno nato a Renaico, regione Araucanía, Cile meridionale, nel 1929. Ha dedicato l’interva vita  all’insegnamento, alla poesia e all’attività professionale all’interno della Società degli scrittori del Cile (Sech), della quale è stato due volte presidente nazionale; destino ha voluto che occupando la carica di presidente della Sech, abbia avuto il triste onore di pronunciare il discorso di commiato al funerale del poeta Pablo Neruda, nel settembre del 1973. Seguendo la sua vocazione di insegnante, ha diretto il laboratorio di poesia “Isla Negra”, dalla quale sono emerse diverse generazioni di poeti. In poesia esordisce nel 1958 con la raccolta Cantos de la Sombra (Caracas, Venezuela, Ediciones Lírica Hispana) e culminano nel 2014 con la pubblicazione di Cantos de pólvora. Per la sua intensa produzione poetica, nei passati 50 anni gli sono stati assegnati innumerevoli riconoscimenti in patri e all’estero, tra i quali si ricordano il Premio Lírica Hispana, Caracas, Venezuela; Beca Consejo Nacional del Libro y la Lectura para Escritores Nacionales, Consejo Nacional del Libro y la Lectura, Fondo Nacional de Fomento del Libro y la Lectura, Ministerio de Educación Pública de Chile, Santiago, Chile, 2009; il prestigioso Premio “Laurel Vallejo”, massima distinzione in Perù; Premio “Florencio Sánchez”, Uruguay, 2011.

Fotografia tratta da Alba Ciudad

Marcela Filippi Plaza (1968) è una traduttrice cilena che vive in Italia. E’ impegnata da molti anni nello studio e nella traduzione della poesia contemporanea in lingua spagnola, portoghese e italiana. Ideatrice del progetto delle antologie bilingue Buena Letra 1 (2012) e Buena Letra 2 (2014) di scrittori ibero-americani tradotti per la prima volta in italiano, e della collana bilingue Fascinoso Verbum che, nei primi tre volumi, comprende il poeta e critico letterario italiano Domenico Cara, la poetessa cilena Jeannette N. Catalàn e il poeta spagnolo Miguel Veyrat.