Atelier 91: “Tempo di chiarimenti” – Flavia Cosma “L’eterno ritorno”, a cura di Giuliano Ladolfi

ATELIER91 Atelier 91
Tempo di chiarimenti

Da Flavia Cosma – L’eterno ritorno, presentazione e traduzione di Giuliano Ladolfi.

Sinceramente spiace di essere costretti a compiere una scelta per presentare l’ultima raccolta di un’autrice rumeno-canadese, assai attiva nel mondo della poesia. Spiace perché difficilmente il lettore potrà rendersi conto della pluralità di tematiche, della varietà stilistica, della ricchezza di toni. Abbiamo privilegiato gli scorci naturalistici per l’intensità con la quale Flavia Cosma sa osservare l’alterno ritmo della vita. […]L’avvicendarsi delle stagioni contrasta con la linearità della singola vita umana: Giosuè Carducci in Pianto antico paragona il rinverdirsi del melograno con la scomparsa del figlioletto Dante, cui fa eco Giuseppe Ungaretti in Giorno per giorno per la morte del figlio Antonietto. Nella poetessa, invece, si realizza una sinergia tra le vicende annuali («La stagione nasce e poi muore») e i sentimenti umani e non soltanto come riflesso o come proiezione reciproca, ma come di una relazione simpatetica, segno di profonda unità del reale.

 

 

The World

The world is drawing inward,
Makes itself smaller.
The sky breaks—
Haven is arching higher.
Our hands spend themselves in empty space
Farther and farther from here,
Nearer and nearer to You, Lord—
We are in fear.
But tell me, Grandmother,
How many brunches of flowers have you gotten
In the last twenty years?
Coldly you lie in the earth
Close to the dark one, your husband,
Who’d have cried himself to death,
Did not know how,
And here he lies,
And here he is silent now.
Yet I am writing to you again;
It is late.
O, Grandmother, Grandmother,
The world draws itself in,
The sky’s rising.

Il mondo

Il mondo si sta comprimendo,
Si fa sempre più piccolo.
Il cielo si spezza
Il rifugio si sta curvando più in alto.
Le nostre mani occupano uno spazio vuoto
Sempre più lontano da qui,
Sempre più vicino a te, Signore –
Abbiamo paura.
Ma dimmi, nonna,
A quanti brunch di fiori sei intervenuta
Negli ultimi vent’anni?
Freddamente ti stendi sulla terra
Vicino a quello oscuro tuo marito,
Che avrebbe pianto se stesso fino alla morte,
Non avrei saputo come
E qui mente,
E qui ora è silenzioso.
Eppure ti scrivo di nuovo;
È tardi.
O, nonna, nonna,
Il mondo si comprime,
Il cielo si dilata.


 ABBONAMENTI O ACQUISTO DEL SINGOLO NUMERO


INFO, QUI. 

CREDIT CARDS PAYPAL