Aleksandr Malinin – Inediti (Traduzione di Paolo Galvagni)

manliniAleksandr Malinin è nato nel 1991 a Joškar-Ola; attualmente vive a San Pietroburgo. Suoi versi sono stati pubblicati sui siti letterari “Polutona”, “Literratura”, “TextOnly” e nelle riviste “Vozduch” e “Nosorog”. Ha pubblicato le raccolte poetiche Legkij vzmach peki [Il lieve battito del fiume] (2016), Nevod [Rete a strascico] (2016). Ha partecipato al tredicesimo Festival dei nuovi poeti. Suoi versi sono apparsi in traduzione italiana nell’antologia Planetaria (Taut 2020).

Paolo Galvagni è nato nel 1967 a Bologna. Nel 1991 si è laureato in Lingua e Letteratura Russa presso l’ateneo bolognese, con una tesi dal titolo “Turgenev tra Pietroburgo e Pechino”. Grazie a una borsa di studio post lauream, ha frequentato corsi di russo e di ucraino presso l’Università Nazionale di Kiev. Dal 1992 collabora con riviste e case editrici, per le quali esegue traduzioni dal russo e dall’ucraino.

Aleksandr Malinin
Due inediti
traduzione di Paolo Galvagni

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Accosta una pietra alla ferita,
come un dito alle labbra:
così si dimentica il canto del dolore,
gli zigomi non inarcati tollerano
di nuovo una mela acida, terrena.

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Come cingere prima del sonno un corpo ardente,
quando è un corpo celeste.
Quello ardente si raffredda,
anche quello freddo,
ma in modo diverso.


Fotografia di proprietà dell’autore.