Alejandro Rejón Huchin – Due inediti (traduzione di Antonio Nazzaro)

HuchinAlejandro Rejón Huchin (Messico, Merida, 1997) è laureando in Letteratura Latinoamericana presso l’Università Autonoma del Yucatán. Ha ricevuto la borsa di studio del Festival culturale ISSSTE-INTERFAZ los signos en rotación, Cittá di Mérida, 2016 per la poesia. E’ editore dell’Antologia di poesia yucateca pubblicata dalla rivista Circulo de poesia, di cui è anche un collaboratore. E’ membro del Collettivo Naufragio e dirige la rivista letteraria Marcapiel. Poesie e suoi articoli sono apparsi in riviste come: La raíz invertida: revista latinoamericana de poesía (Colombia) Almiar (Spagna), Triplo V (Portogallo), Letralia (Venezuela), Sinfín (Stato del Messico), Letrass5 (Cile), Ómnibus (Granada, Spagna), Carruaje de pájaros (Chiapas, Messico) Al pie de la letra (Universidad Modelo, Yucatán) Tlamatini (Facoltà di lettere della UAEM) e nella Prima Antología Poetica di Poesia Nomade (2016).

Antonio Nazzaro (Torino, 1963) è un giornalista, poeta e mediatore culturale italiano. Si è diplomato con la maturità classica a Torino e ancor prima di termibare gli studi inizia a collaborare con i quotidiani L’ora di Plaermo, La Stampa di Torino, Stampa Sera e con l’emittente televisiva Videouno. Trasferitori in Messico si diploma presso l’UNAM Università Autonoma del Messico. Attualmente vive a Caracas (Venezuela) dove è stato coordinatore didattico dell’Istituto Italiano di Cultura, assistente dell’attaché culturale in Venezuela e capo redattore de La Voce d’Italia. Nel 2008 diviene coordinatore del Centro Culturale Tina Modotti con lo scopo di promuovere la cultura italiana e venezualena attraverso varie forme di interscambio culturale. Da ottobre 2014 collabora inoltre alla redazione culturale della rivista Agorà Magazine di cui è stato uno dei fondatori. Coordina la sezione poesia latina per la rivista elettronica Parco Poesia e per la rivista Atelier poesia. Inoltre sfoga la sua passione segreta con una rubrica dedicata alla fotografia sulla rivista “Fuori Asse”. In America Latina collabora con riviste cartacee e digitali tra le quali, Buenos Aires Poetry, e Poesia (Venezuela). In poesia ha pubblicato Odore a. Torino-Caracas senza ritorno (Salerno, edizioni Arcoiris, 2013).

Alejandro Rejón Huchin
Due inediti (traduzione di Antonio Nazzaro)

En lo más profundo de nuestro abismo
encontramos la carne alucinando en lo mortuorio
como cenizas que se funden con la memoria,
que reposan en la esquizofrenia de la luz
ante el celuloide que entreabre los sentidos,
los coloca en el desvelo de las aves
que se adhieren al oído del silencio
en que la noche fragmenta nuestros huesos.

Nel più profondo dei nostri abissi
troviamo la carne allucinando nel mortuario
come ceneri che si fondono con la memoria,
che riposano nella schizofrenia della luce
davanti alla celluloide che schiude i sensi,
li pone nell’insonnia degli uccelli
che s’incollano all’orecchio del silenzio
in cui la notte frantuma le nostre ossa.

*

El viento es un hilo plateado
En el fondo del alma,
duele como el corazón
de la llovizna que decrece en el estero.
nos hemos quedado huérfanos ante el azul
de nuestros sueños
y hemos sido un espejo que sangra en el fondo de la carne,
un enigma que se astilla en el relámpago de la sed.

Il vento è un filo argentato
nel fondo dell’anima,
duole come nel cuore
della pioggerella che diminuisce nello stereo
siamo rimasti orfani davanti all’azzurro
dei nostri sogni
e siamo stati uno specchio che sanguina nel fondo della carne,
un enigma che si scheggia nel lampo della sete.

 


Fotografia di proprietà dell’autore.