Ahmed Sacit – Inediti

SACITAhmed Sacit, poeta e scrittore iracheno, dalla città Al Nasirìa, nel sud dell’Iraq. E’ membro dell’unione degli scrittori iracheni, e del sindacato dei giornalisti. Aveva pubblicato due raccolte di poesie: Canti impolverati Nessuna direzione ti appartiene. Ha ottenuto il premio della critica nel festival della creazione araba nel teatro – Al Sharja, per il testo teatrale (memorie di un uomo) 2016.

I seguenti testi sono della seconda raccolta Nessuna direzione ti appartiene.

Ahemd Sacit
Inediti 

(Traduzione dall’arabo di Gassid Mohammed)

 

*

Uccelli di terracotta sulle lacrime del tempo

La tua voce che le strade rimpiangono
la tua ombra che dipinge gli alberi all’orizzonte
i resti del tuo pallore
sulla finestra degli interrogativi…
il tuo passo
che cuce le ferite
e tutto questo frastuono che ci sparpaglia
come uccelli di terracotta sulle lacrime del tempo
lasciano sul viso della mia mano
un tatuaggio infantile delle nostre cose frantumate!

*

Non badare

A Samir Saleh

Come potresti salvarti dall’addio?
Come potresti non badare alle pareti disabitate
al suono vacuo della finestra?
Mentre tu sei solo
stormi di notti desolate e passi freddi
lasciano tatuaggi sul tuo corpo.
Come potresti salvarti dalle grida?
Mentre tu sei una lingua ardita come la verità
generoso come un bambino che altro non possiede se non la gioia
come potresti salvarti con le tue gambe?
Lascia la tua testa tagliata a girovagare nella noia
lascia i tuoi occhi socchiusi nelle ceneri
lascia le tue dita scolpire il gemito della ferita,
vieni solo con i piedi
poiché non vi è strade senza piedi
e non vi è esilio come il corpo.
Come potresti salvarti
lasciando il tuo nome nel vuoto
e il tuo viso sulle rive della guerra?

Esplode l’anima
senza coraggio,
si china come una domanda priva di significato.

*

Attesa

Non tornare
Quell’ombrello non proteggerà più la tua testa
dalle maledizioni che piovono,
basti che abbia passato con te anni umidi
come la tua faccia!
Non tornare
il marciapiede denuderà la bruttezza la tua gamba amputata
e i passanti ti descriveranno matto
nonostante tu sia sano di mente!
… dipingevo la tua faccia
come il passare del tempo sul mio viso
e l’orologio cadeva dalla mia mano per l’attesa!
Scolpivo nel mio sangue
ciò che restava delle tue schegge,
e le mie dita si bruciavano!
Ascoltavo
I tuoi lineamenti recitare un’altra sconfitta,
la tua bocca rompersi sull’orizzonte come un vecchio albero,
la tua gamba che è rimasta dopo lo scorrere delle guerre.
Tu sei la bussola di un nuovo esilio
O morte più mite di un rimpianto!

3

Con grande sincerità
vieni, addomestichiamo il pianto
dipingiamo sul lume delle nostre anime
gabbiani impazziti
voliamo lontano
laddove non vi è fumo
né incidenti su strade dolorose.


Gassid Mohammed, scrittore, poeta e traduttore iracheno. Nasce a Babilonia, dopo la laurea quadriennale a Baghdad continua gli studi a Bologna. Nel 2011 conclude la magistrale in Italianistica, per poi conseguire il dottorato nel 2015. Svolge le sue attività letterarie e culturali a Bologna e in altre città italiane, facendo parte di diversi gruppi. Attualmente vive a Bologna ed è docente di lingua araba all’Università di Bologna e all’Università di Macerata. I suoi testi sono apparsi su diverse riviste cartacee e online, e in diverse antologie. Ha pubblicato con L’Arcolaio la sua prima raccolta “La vita non è una fossa comune” (L’Arcolaio 2017). Tra le sue traduzioni: dall’italiano all’arabo ha tradotto: Il corsaro nero di Emilio Salgari (Al Mutawassit), La bella estate di Cesare Pavese (Al Mutawassit), City di Alessandro Baricco(Al Mutawassit), Senilità di Italo Svevo (Waraq). Dall’arabo all’italiano ha tradotto: Le istruzione sono all’interno di Ashraf Fayad (Terra D’Ulivi), Marsa Fatima di Haji Jabir (in corso di pubblicazione) e Una barca per Lesbo di Nouri al Jarrah (L’Arcolaio editore, 2018).