KINSELLA

John Kinsella – tre poesie (Traduzione di Marco Bini)

KINSELLA

John Kinsella (1963, Perth, Australia). E’ autore di oltre trenta libri e raccolte di poesie. Tra i premi riconosciuti alla sua opera, il The Grace Leven Poetry Prize, il John Bray Award fro Poetry del Festival di Adelaide, The Age of Peotry of the Year Award, The Western Australian Premier’s book for Poetry (assegnatogli 3 volte), lo Young Australian Creative Fellowship conferitogli dal Primo Ministro australiano e il Senior Fellowship assegnato dal Literature Board of the Australian Council. Nel 2003 il Perth Festival gli commisiona un adattamento dell’opera di Wagner Götterdämmerung. E’ inoltre autore di quattro drammaturgie in versi (raccolte come Divinations) Kinsella è Direttore del magazine letterario “Salt” e Consulente Editoriale per Westerly (CSAL, University of Western Australia) e Direttore Internazionale del magazine americano The Kenyon Review. E’ critico letterario per la poesia per quotidiano The Observer (UK). E’ “Fellow in Churchill College” per l’Università di Cambridge ed è stato nominato “Professor of Creative Writing” al Kenyon College (USA). E’ inoltre professore associato alla Edith Cowan University (Western Australia). Sue poesie sono state tradotte in una moltitudine di lingue tra le quali francese, tedesco, cinese, olandese, spagnolo e russo. In italiano è disponibile la raccolta Divina Commedia. Viaggi attraverso una geografia regionale (Poesie scelte), a cura e tradotto da Maria Cristina Biggio (Rimini, Raffaelli, 2014) La sua intensa attività può essere seguita al sito ufficiale dell’autore: www.johnkinsella.org

John Kinsella
(inediti)
traduzione dall’inglese di Marco Bini

.

.
Mute Swans on Islets in the Ilen

It’s no revelation they are there,
for all intents and purposes
it’s the swans’ terrestrial zone;
the sea salmon and trout
………….surging with tides,
the feeding and fed streams,
the Mullaghmesha mountain source,
are incidental to their bond,
though separating off within
………….eyesight, within sense-range
(there are more than five
for all of us, and their ‘additions’
know no bounds), they stand astride
an islet each, the river running
………….around them, panopticon
you have to take as seriously
as anything else, the town
of Skibbereen building its flood
defences, Japanese knotweed
………….cramping style like locals
and visiting anglers filching
(though ‘licensed to kill’)
from relatively clean waters,
the consumerist rubbish
………….on riverbanks a lure
to ‘naysayers’ and ‘doom
merchants’, the swans
hearing their calls,
answering with deadly
………….silence, an uncomfortable
………….rustling of wings.
.

.
Toxins in the System

The house was sick and we knew it.
Healthy on the outside but sick
in its circulatory system. It smiled
at walkers on the country lane,
a model of dividing off the farmer
from a farm in breakdown. A house
for coming back, a call to city
escapees, vote of confidence,
statement in bricks and mortar.

But the fumes rose up
and though linen looked clean
it had that odour of malefaction.
Cows, swishing tails to drive flies
back into dung — a pattern —
like the four stomachs that are
just chambers of the one,
would stare mournfully
at the prisoners inside,
groping for window latches
in the cold, fumes warping
features.
…………At the front door stoup,
a film collected on holy water,
and Christ frowned through ink.

It took a lot of effort to break the outline.
The house was sick and we knew it.
.

.
Soupçon

Glengarriff River a Q4-5 cleanliness
factor running through stoat and otter
zones or making zones of Kerry slugs
and mossed oaks to litter a floor
in revivification, ancient woodland
fragments to knit together fragments
of the unspoken, holly berries red
on paths where an old man with his
walking stick turn up at nodal points,
sitting and watching and communing
with shadows on his back, the tributary
waters rushing through – Coomarkane
and Canrooska – to bifurcate a slate
walls where tree flesh and rock flesh
intertwine, bats waiting for dusk
which isn’t just loss of light to cloud,
to make more of potential to regenerate,
a soupçon from a few hundreds hectares
in the rough glen, where shadow
cascades to run at right angles
to its history and arboreal ants
mark chemical trails up mossed
and ferned branches, witnesses
to the partying of backlit folk
who shy away from the electric.
.

..

(traduzione dall’inglese di Marco Bini)
.

..
CIGNI REALI SUGLI ISOLOTTI DELL’ILEN
KINSELLA 01
Nessuna sorpresa nel trovarli lì,
in tutto e per tutto questo
è l’habitat terrestre dei cigni;
le trote e i salmoni che saltano
………….seguendo la corrente,
il mescolarsi continuo delle acque,
le sorgenti sul Mullaghmesha
sono secondari in questo legame,
sebbene distinguibili allo sguardo,
………….all’intera gamma dei sensi
(ne abbiamo più di cinque
a testa, e l’espandersi loro
è sconfinato), ognuno sta accovacciato
su un isolotto, attorno a loro il fiume
………….che scorre, panottico
da prendere sul serio
al pari di tutto il resto, la città
di Skibbereen che erige barriere
per le inondazioni, il poligono
del Giappone che intralcia gli abitanti
e i pescatori di fuori che ravanano
(seppur autorizzati ad uccidere)
in acque tutto sommato chiare,
la spazzatura consumistica
………….esca abbandonata sulle sponde
per i “signor no” e i profeti
di sventure, i cigni
che sentono il loro richiamo,
un silenzio di tomba
………….in risposta, un inquieto
………….sbattere d’ali.
.

.

TOSSINE NEL SISTEMA

La casa era malata e ne eravamo a conoscenza.
Fuori sembrava stare bene, ma era malata
al sistema circolatorio. Sorrideva
ai passanti sulla strada di campagna,
esemplare dissociazione tra il contadino
e la fattoria in rovina. Una casa
per i ritorni, richiamo per chi dalla città
fugge, voto di fiducia,
asserzione in malta e mattoni.

Ma le esalazioni risalivano
e sebbene sembrasse lindo il bucato
emanava l’odore del misfatto.
Le mucche, dimenanti le code a rispedire
nel letame le mosche – un’abitudine –
come i quattro stomaci che fanno
da preludio all’unico che conta,
guarderebbero con tristezza
ai reclusi di dentro,
a tastoni nel freddo in cerca del catenaccio
alla finestra, contorti i lineamenti
per le esalazioni.
…………………….Nella pila alla porta principale
una patina che ricopre l’acqua benedetta,
e un Cristo reso accigliato dal disegno.

Molti gli sforzi fatti per abbattere le barriere.
La casa era malata e ne eravamo a conoscenza.
.

.
BRICIOLA

Fiume Glengarriff, un fattore di trasparenza
Q4-5 che scorre nelle zone della lontra
e dell’ermellino o creando zone di lumache
del Kerry e querce muschiate disseminando
fertilità nel terreno, frammenti di antiche
foreste da suturare a frammenti
di non detto, bacche rosse di agrifoglio
su sentieri dove un vecchio uomo
col bastone compare nei punti focali,
sedendo e osservando in comunione
con le ombre alle sue spalle, le acque
degli affluenti Coomarkane
e Canrooska si lanciano e biforcano ai muri
di ardesia dove intimi si intrecciano alberi
e pietra, pipistrelli in attesa di un tramonto
che non sia solo nuvola che oscura la luce,
perché il riprodursi sia ben più che potenziale,
una briciola appena in centinaia di ettari
di un’ispida valletta dove l’ombra
precipita ad angolo retto per correre incontro
alla sua storia e formiche arboricole
lasciano scie di chimica su rami
coperti di muschio e felci, testimoni
della festa di gente in un cerchio di luce
che sta alla larga dall’elettricità.
.

.


 

.
John Kinsella (1963, Perth, Australia). E’ autore di oltre trenta libri e raccolte di poesie. Tra i premi riconosciuti alla sua opera, il The Grace Leven Poetry Prize, il John Bray Award fro Poetry del Festival di Adelaide, The Age of Peotry of the Year Award, The Western Australian Premier’s book for Poetry (assegnatogli 3 volte), lo Young Australian Creative Fellowship conferitogli dal Primo Ministro australiano e il Senior Fellowship assegnato dal Literature Board of the Australian Council. Nel 2003 il Perth Festival gli commisiona un adattamento dell’opera di Wagner Götterdämmerung. E’ inoltre autore di quattro drammaturgie in versi (raccolte come Divinations) Kinsella è Direttore del magazine letterario “Salt” e Consulente Editoriale per Westerly (CSAL, University of Western Australia) e Direttore Internazionale del magazine americano The Kenyon Review. E’ critico letterario per la poesia per quotidiano The Observer (UK). E’ “Fellow in Churchill College” per l’Università di Cambridge ed è stato nominato “Professor of Creative Writing” al Kenyon College (USA). E’ inoltre professore associato alla Edith Cowan University (Western Australia). Sue poesie sono state tradotte in una moltitudine di lingue tra le quali francese, tedesco, cinese, olandese, spagnolo e russo. In italiano è disponibile la raccolta Divina Commedia. Viaggi attraverso una geografia regionale (Poesie scelte), a cura e tradotto da Maria Cristina Biggio (Rimini, Raffaelli, 2014) La sua intensa attività può essere seguita al sito ufficiale dell’autore: www.johnkinsella.org

Fotografia tratta dal Sydney Morning Herald

Marco Bini (1984) vive e lavora a Vignola (MO). Laureato in Lettere moderne all’Università di Bologna, scrive poesie e traduce da inglese, tedesco e francese. Collabora con l’organizzazione di Poesia Festival in provincia di Modena. Nel 2011 ha pubblicato per Ladolfi editore Conoscenza del vento (Premio Giusti e finalista Premio Camaiore), e nello stesso anno suoi testi sono apparsi sull’antologia La generazione entrante (Ladolfi editore).

Per Atelier ha tradotto:
– Evgenij Evtushenko
– Amiri Baraka